TITOLO: LIGUSTRO Surimono (Mitate) per fine anno 1987 e per nuovo anno 1988

(MITATE: Stampa di fantasia, parodia, trasposizione di temi iconografici classici. Print of fantasy, parody, transposition of classical iconographic subjects. – Definizione dal Libro: HON di Pietro Gobbi - L’angolo Manzoni Editrice)

Xilografia policroma a 34 colori

Tirature: 4 con colori e carte diverse

Tecniche impiegate in uso nel periodo EDO in Giappone:

Nishiki-E

Dipinti broccato, termine con il quale si prese ad indicare le xilografie policrome diffusesi a partire dal 1765 (incisioni su legno di pero o di ciliegio).

Bokashi

Stampa a colori sfumati

Gindei

Impiego di polvere d’argento per dare rilievo a particolari finemente ricavati nella stampa.

Gin-Sunago

Scaglie e polvere d’argento cosparso sulla superficie al fine di ottenere effetti di luminosità su particolari cliché in modo da ricavare stampe perfettamente simili.

Karazuri

Stampa con parti realizzate con la sola pressione, senza colore, per ottenere il rilievo ed effetti tridimensionali.

Kindei

Colore dato da polvere d’oro per coprire minime parti della superficie della stampa con motivi decorativi.

Kirazuri

Stampa a mica consistente nell’applicare particelle di polvere di perla e mica al fine di ottenere effetto argentato e brillante. Per la stampa dell’oro e argento.

Sabi-Bori

Metodo di incisione per ottenere nella stampa della calligrafia Giapponese l’effetto del pennello.

Urushi-E

Parti coperte con lacca per renderle lucide e brillanti

Gofun

Polvere di madreperla: Utilizzo del pregiatissimo ed antichissimo smalto in uso dal 1751

Legno: Le incisioni per i contorni e per i cliché sono state eseguite su legno di ciliegio (Sakura);

Carte: Pregiate Giapponesi

Misura della stampa: cm 24 x 28

Sigilli in cinabro cinese

NOTA: Ligustro, per tutti i suoi amici, chiede (alle divinità Shichifukujin o Divinità della Fortuna che compongono questo “fortunato” gruppo di dei) le loro grazie affinché concedano:

Saggezza, Longevità, Abbondanza, Bellezza, Ricchezza e Fortuna.

Firma: Sigillo in basso a sinistra Ri-Gu Ligustro RI Il Signore dei ferri GU Il ferro utile


Surimono tipo Mitate

Tecnica di registro: Kento

Descrizione dei Blocchi:

I°       MATRICE (l'immagine del disegno viene ricavata tutta in rilievo)

II°     BLOCCHI per il colore                                                                     N° 34

III°    BLOCCHI Per sovrapposizioni                                                         N°  6

IV°     BLOCCHI Per i rialzi in oro o argento (Kirazuri)                              N° 15

V°      BLOCCHI Per la stampa ceca o goffratura (Karazuri)                     N°   5

VI°     BLOCCHI Per la stampa della mica (tecnica Urushi-e)                   N°   3

VII°   BLOCCHI Per la stampa della povere di conchiglia (Gofun)            N°   1

Per eseguire questa Stampa sono stati necessari N°65 Cliché, e, quindi anche i passaggi sono stati 65

Il lavoro è necessariamente stato fatto totalmente a mano e, la impressione dei colori, delle lacche, delle polveri, dei metalli si ottiene per frottage nella parte posteriore della carta che viene appoggiata sui legni con un apposito strumento chiamato "BAREN".

Questo strumento nei luoghi di origine, veniva costruito con un fondo in bambù, con dello spago di erba intrecciato il tutto ricoperto con foglie di bambù, ricavate da una certa altezza dalla pianta stessa.

Logicamente, non potendo usufruire degli stessi materiali, si è ricorso ad un facsimile, che dopo una infinità di esperimenti, come si vede, ha dato risultati accettabili.

Per concludere, il tempo che è stato impiegato in totale, è così suddiviso:

Squadratura dei blocchi                                                                      Ore    16

Lucidatura                                                                                           Ore      8

Incollatura delle immagini                                                                   Ore     8

Insieme delle incisioni                                                                        Ore    84

Stampa, compresa laccatura, colorazione, Karazuri, Kirazuri, Urushi-e       Ore    41

TOTALE                                                                                                                             Ore    157

NOTA:

  • …La stampa "Natale" è un altro intenso sforzo tecnico (tour de force)...Apprezzo particolarmente la coda della cometa di Haley che il topo ha rosicchiato.

23 dicembre 1987

 

Jack Hillier, Londra, può essere considerato uno dei maggiori esperti al mondo di Arte giapponese


TITOLO: Surimono (Mitate) per fine anno 1987 e per nuovo anno 1988

 

I surimono (lett. "cosa stampata") sono tra gli esempi più raffinati di silografia policroma apparsi dal primo decennio del Settecento. Di formato variabile, realizzati su piccoli fogli quadrati, piuttosto che in sottili strisce di carta verticali, o sviluppati orizzontalmente in grande dimensione (fino ai 57 cm), e dunque ripiegabili, erano perlopiù richiesti da committenze private, circoli letterari o poetici, case da tè, singoli individui. In comune avevano il fatto di essere pensati per un'occasione particolare, oltre che prevedere l'unione di pittura e calligrafia, spesso di versi poetici kyóka. Tuttavia la varietà di stili e soggetti rappresentati rispondeva all'utilizzo per cui erano concepiti, così che un surimono poteva divenire un semplice biglietto augurale, un invito a un concerto o a uno spettacolo teatrale, a un raduno poetico o a una cerimonia del tè, ma poteva anche essere un calendario illustrato, l'immagine da offrire al tempio o la commemorazione di un evento. In pratica una vera e propria forma d'arte grafica, spesso a scopo pubblicitario, a cui artisti come Hokusai si dedicarono con una vasta produzione che andò crescendo tra la fine del Settecento e gli anni sessanta dell'Ottocento, raggiungendo l'apice tra gli anni dieci e trenta dello stesso secolo. Come abbiamo già visto e scritto, Ligustro riprende questa sua insuperabile abilità che gli è propria, la simpatica usanza giapponese


NOTA: Questa rassegna presenta il meglio del lavoro di Ligustro Berio nella xilografia policroma, arte intricatissima e sopraffina nella quale gli incisori giapponesi del periodo Edo, a cominciare dal terzo quarto del secolo XVIII, raggiunsero un'indiscussa maestria. Si tratta di un procedimento denominato nishiki-e, letteralmente "pittura di broccato", consistente nell'incidere numerose matrici lignee, ciascuna corrispondente a una stesura di colore o ad un effetto di stampa: evidentemente la quantità delle matrici è tanto più alta quanto più numerosi sono i colori desiderati, ricercati gli effetti di gauffrage inciso (kimekomi) o a rilievo (karazuri), delicate e fini le sfumature (bokashi), inconsuete le screziature e marmorizzazioni delle tinte, sensibile il baluginio delle polveri di mica e di perla, soavi le lumeggiature di fiocchetti diseguali affioranti da sabbioline d'oro e d'argento. Ligustro profonde generosamente in ciascuna delle sue opere una tale bravura ed un livello talmente elevato. di raffinatezza tecnica da farci pensare a un inaudito accumulo di esperienze straordinarie - come se nella sua sola vita si fossero ricongiunti, per una rara evenienza combinatoria, gli orditi creativi, i talenti manuali e le invenzioni di molte generazioni di artisti lontani nel tempo e nello spazio. É perciò davvero sorprendente considerare che Ligustro si avvicinò alla "pittura di broccato" soltanto poco più di vent'anni addietro, dopo una malattia che plasmò in profondità i suoi sentimenti tramutando la sua sofferenza in uno slancio di energia espansiva e amorevole e guidandolo sempre più addentro a quel gagliardo e inesausto appetito d'illustrare il mondo e le sue immagini che il grande Hokusai chiamava “follia del disegno" - un'ispirazione intensa e pervasiva, una felice mania. Uno tra i massimi studiosi dell'arte della xilografia policroma e delle produzioni a stampa del Giappone, il compianto Jack Hillier, ebbe a dire che tra gli artisti occidentali che si sono cimentati con la xilografia nishiki-e Ligustro è quello che ha raggiunto il massimo livello di padronanza delle complicatissime tecniche di incisione e stampa.

Ligustro ha inoltre il merito di avere colto e meditato i significati di una particolare classe di opere a stampa, i surimono, squisiti fogli di piccolo formato tirati in numero limitatissimo, usati come biglietti d'auguri, d'invito o commemorazione: la delicata complessità dei surimono risiede nella qualità evocativa e allusiva dei soggetti rappresentati, che riuniscono temi figurativi, calligrafici e poetici in accordi ricchi di sottili richiami simbolici. Anche Edoardo Chiossone, fondatore del nostro museo, era incisore di straordinaria bravura e intraprendenza: come noto, Chiossone risiedette in Giappone per 23 anni tra il 1875 e il 1898 ricoprendo l'incarico di professore d'incisione e direttore dell'Officina Carte e Valori della Stamperia Imperiale di Tokyo presso il Ministero delle Finanze. Grazie alla sua competenza specifica ed alla sua posizione di prestigio egli fu in grado di formare la magnifica collezione d'arte giapponese oggi appartenente al Comune di Genova, che comprende una importante raccolta di stampe policrome nishiki-e. Questa occasione sembra perciò particolarmente felice e privilegiata per il Museo Chiossone, sia perché le opere bellissime di Ligustro rispondono alla principale vocazione artistica di Chiossone e ad una sua predilezione collezionistica, sia perché esse ci comunicano, con la loro vibrante complessità di forma e contenuto, un modo sincero, poetico e soave di guardare il mondo.

Donatella Failla Curatore del Museo d’Arte Orientale E. Chiossone Genova

Donatella Failla è direttrice del Museo d'Arte Orientale “Edoardo Chiossone” di Genova e professore di Storia dell'Arte dell'Asia Orientale presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Genova. Nel 2014 ha ottenuto dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca l'Abilitazione Scientifica Nazionale come professore associato. Ha ricevuto due importanti affiliazioni di ricerca da parte della Japan Foundation, la prima nel 1995, la seconda nel 2012-2013 presso l'Art Research Center dell'Università Ritsumeikan di Kyōto.

Nel 2016 è stata nominata membro dell'Accademia Ambrosiana in Classe Asiatica. Le sue 180 pubblicazioni comprendono cataloghi di mostre, monografie e articoli in Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Giapponese. Nel corso di questi ultimi vent'anni, in collaborazione con enti pubblici e fondazioni private giapponesi, tra cui il Tōkyō National Research Institute for Cultural Properties e la Sumitomo Foundation, ha varato un programma di conservazione e restauro del patrimonio artistico del Museo Chiossone che ha fruttato la riqualificazione di 76 dipinti e alcune centinaia di stampe. Partecipa regolarmente in qualità di relatrice alle conferenze internazionali di studi giapponesi. (Informazioni aggiornate al mese di Ottobre 2015)

 

 

 

NOTA: Questa stampa di tipo Surimono è stata eseguita per gli amici intimi. Nel Giappone del tardo periodo Edo, c’era l’uso di produrre uno speciale surimono per festeggiare particolari ricorrenze nell’attività di circoli culturali o eventi simili di livello. Questi oggetti, da qualcuno definiti kubarimono (stampe omaggio pregiate) erano xilografie a tiratura molto limitata, come i nostri esemplari numerati, eseguite su cara pregiata ed arricchite con le più preziose raffinatezze incisorie; fuori commercio, venivano distribuite a membri e sostenitori di circoli o a famigliari. Ligustro riprende con questa sua insuperabile abilità che gli è propria, la simpatica usanza giapponese.

(Estratto relazione Prof. Adriano Vantaggi, nato a Genova nel 1949 dove vive e lavora. Ha vissuto in Giappone dal 1973 al 1975 con borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione. Si è laureato in lingue e civiltà orientali presso l’Istituto Orientale di Napoli e tra i migliori allievi del Prof. Adolfo Tamburello. E’ un “Yamatologo” molto quotato. Già consulente del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, autore di numerose pubblicazioni e traduzioni dal giapponese. Accanto ad altri studi, si dedica da anni allo studio della storia dell’antica xilografia giapponese. Collabora inoltre con associazioni culturali dedite all’insegnamento delle arti, della storia e della letteratura orientali)

NOTE:

 

  • …mi fa veramente piacere constatare che, grazie a voi e alle vostre opere, la tradizione del Giappone è salvaguardata in Italia, dirò di più, meravigliosamente trasformata

 

Daini Tsugahara direttore del Centro culturale e informazione dell’’Ambasciata del Giappone a Bruxelles

 

  • …attraverso le sue opere ritrovo il simbolo del gioioso connubio tra due grandi civiltà e culture, quella del Giappone e dell’Italia…

 

Atzuko Nishimura Ambasciatore del Giappone a Bruxelles

 

  • Ampia commistione di arti; quella ligure e quella orientale. Le tecniche sono puramente giapponesi ma anche con dei perfezionamenti assolutamente innovativi ed abbastanza strabilianti dal punto di vista del virtuosismo tecnico e poi c’è anche una commistione delle iconografie perché il mondo del Maestro Ligustro è sicuramente una sintesi del mondo ligure: il sole, il mare, i colori e le atmosfere caratteristiche della riviera ...prevalentemente anche i verdi del Maestro Ligustro sono particolarmente evocativi perché sono dei verdi squisitamente liguri”.

 

Dott.ssa Donatella Failla, direttrice del Museo d’Arte Orientale E. Chiossone - Genova

  • Il quadro di Ligustro presenta una ricca simbologia, la cui comprensione credo possa contribuire ad accrescere l’emozione immediata che suscita. Esso raffigura in maniera concentrata e potente quell’unità profonda degli esseri viventi tra di loro e con la natura che la ricerca filosofica tenta sempre, attraverso il discorso, di afferrare e giustificare. E’ una immagine del raro connubio tra arte e pensiero, tra ragione e sentimento, tra intuizione e riflessione che rende possibile cogliere, in un istante e con assoluta chiarezza, un momento della nostra storia che ci appare, forse perché vi siamo immersi, confuso e problematico

Silvio Zaghi professore di filosofia Liceo Classico De Amicis di Imperia

Presentazione la stampa di Ligustro “Migrazioni terzo millennio” presso Circolo ARCI

 

  • “Ligustro all’inizio ha “resuscitato” una tecnica che in Giappone era ormai desueta ed abbandonata. Così la sua mediazione ha attraversato i tempi, i secoli e la storia. La “stanza dell’Oriente”, nella quale Ligustro si è venuto introducendo, a passi lievi, è divenuta la sua casa, senza che per questo egli dovesse abbandonare la nativa Oneglia”.

Prof. Marzio Dall’Acqua, docente e storico

 

 

  • Ligustro, ha avuto il grande merito, con le sue opere, aldilà delle sue indubbie e straordinarie capacità di artista, di “zoomare”, se è concesso il termine, su questa dimensione sconosciuta e lontana. Di questa focalizzazione ne è testimone lo scrittore Basilio Cadoni, il quale scrive all’artista dicendo: “I suoi surimono mi dicono non soltanto come le sue realizzazioni implichino, in prima misura pazienza e passione, ma soprattutto mi inducono a riflettere sul senso degli infiniti mondi dell’arte. Mi inducono a riflettere, in particolare su una matrice di una antica, diversa, misteriosa civiltà e a confessare a me stesso quanto sia esile la mia cognizione della cultura dell’Estremo Oriente, della quale conosco qualche poeta. A me, e forse non soltanto a me, è certamente dato percepire la bellezza, la ricercatezza dei suoi surimono, ma non, con mio grande rammarico, il sub-stratum profondo, la segreta linfa concettuale-storico-filosofica che è il referente delle sue opere, e me ne dolgo. Perché se fossi più cognito potrei maggiormente onorare la sua arte. Tuttavia la bellezza delle sue stampe mi affascina, perché, anche se difetto degli strumenti di riscontro, ne sento tutto il segreto, luminoso, suadente incanto”

 

Basilio Cadoni scrittore - Margherita Faustini, intervista in Ex libris Rivista italiana di xilografia, ex libris e piccola grafica n.12, ottobre 1989 febbraio 1990

  • Questi anni trascorsi a stretto contatto con il mondo di Ligustro, respirando la sua arte, ascoltando attraverso i nostri colloqui ciò che pensava e viveva per poi vederlo realizzato nel suo linguaggio figurativo, mi permettono oggi di capire l’atteggiamento estremamente positivo e l’ottimismo che lo hanno sempre contraddistinto, qualità che gli hanno permesso di trasformare le sue aspettative in certezze e di vedere anche le speranze altrui potenzialmente realizzabili. Il segreto del successo e del raggiungimento di ogni suo obiettivo, sta proprio nella costante e incrollabile volontà di non discernere il pensare dall’agire, dove l’idea, il pensiero geniale, deve necessariamente portare attraverso la sperimentazione ai risultati positivi prefissati.

Tesi 110 e Lode Monica Ramò Imperia insegnante

 

  • Il Maestro Ligustro non è solo un maestro d’arte ma anche di vita, dolce, sereno e così delicato nella sua umanità…complimenti, questi sono i veri maestri… Io ho incontrato molti “maestri”, ma quelli davvero grandi sono pochi…

Fabiola Mercandetti Roma Artista e ricercatrice nel campo del non tossico per le incisioni

 

 

STRALCIO DI ALCUNE LETTERE DI JACK HILLIER A LIGUSTRO

Ligustro ha tenuto una fitta corrispondenza con l’amico Jack Hillier di Londra

  • La tua stampa è cosi incantevole, cosi squisitamente intagliata e stampata, che penso di non aver nulla da insegnarti …A giudicare dalla stampa che mi hai mandato, non hai bisogno di ulteriore istruzione…Penso che tu disponga di tutte le tecniche necessarie per il tipo di stampa riccamente ornato che il surimono” richiede.

10 luglio 1987

  • (Le stampe) sono molto cariche di simbolismo, e richiamano il "surimono" giapponese, una volta di più, nella compenetrazione fra la parte poetica e i motivi pittorici ……non mi hai spiegato una cosa: come ottieni un cosi perfetto allineamento dei blocchi? Ancora, come raggiungi una così meravigliosa fusione dei colori come, ad esempio nello sfondo di "Agosto" e nel cielo di "Luglio"? Essi paiono essere il risultato di un modo di stampare incredibilmente sofisticato.

8 settembre 1987

  • La stampa "Natale" è un altro intenso sforzo tecnico (tour de force)...Apprezzo particolarmente la coda della cometa di Haley che il topo ha rosicchiato.

23 dicembre 1987

  • Il tuo dono è un capolavoro, frutto d'un intenso sforzo tecnico. Devo congratularmi con te per la calligrafia, eccellente e leggibile, del testo poetico (haiku)

19 gennaio 1988

  • Il "tanzaku” di merli neri nella neve è la tua trasposizione della stampa di Seitei, come una trasposizione di Liszt d'un lied di Schubert. Apprezzo la perizia delle tre prove separate di "Alba e fiori di pruno", e non riesco ancora a comprendere come tu abbia raggiunto una tale abilità nell'intaglio dei blocchi…Non conosco alcun altro artista occidentale che possa rivaleggiare a tal punto con i giapponesi in questo particolare campo.

9 aprile 1988

  • …un vario assortimento di “hashira-e" e “shikishi", che mostrano tutte le tue tecniche sorprendenti. È sbalorditivo che tu, un italiano, abbia dovuto produrre uno ''shikishi" accompagnato da un "haiku". Tuttavia il risultato è assai armonioso e toccante.

24 settembre 1988

  • È delizioso trovare il motivo di "Hotei a cavallo di un asino" che ritorna di volta in volta…Esso è molto efficace sulla "marezzatura" (effetto marmoreo) della carta decorativa - un altro trionfo della tua tecnica. I due “hashirakake” sono eccezionali imprese di stampa …le stampe d'un artista che è come la reincarnazione d'un disegnatore di “surimono” del diciannovesimo secolo, ma che, a differenza del suo “antenato” giapponese, intaglia i blocchi e li stampa.

10 luglio 1989

  • L’“e-goyomi” per l'anno dei cavalli una delle tue stampe più riuscite…la colorazione è squisita, e mi ricorda certe miniature islamiche.

21 marzo 1990

  • Il mondo adesso è malato, e ci serve qualcosa di luminoso e speranzoso, come le sue stampe.

8 febbraio 1991

  • È affascinante vedere il tuo personale trattamento della poesia erotica…penso che la base dei tuoi disegni sia lo "shunga" di Hokusai, e tuttavia i tuoi ornamenti sono del tutto originali, e creano un genere interamente nuovo.

4 agosto 1993

Jack Hillier può essere considerato uno dei maggiori esperti al mondo di Arte giapponese

NOTA:

 

I preziosi biglietti “giapponesi” AUGURI SI DICE “SURIMONO”

 

Nulla di più esatto dell’affermare che i surimono sono i più bei biglietti d’auguri e di circostanza mai realizzati. Queste “cose stampate” (è la traduzione letterale) venivano prodotte in Giappone tra la metà del Sette e la metà dell’Ottocento in occasioni molto particolari e non per il mercato, ma per circolazione privata.

C'era a quei tempi una gran passione per i circoli letterari patrocinati da ricchi mercanti; samurai, editori. Ci si riuniva periodicamente e si facevano gare di poesia e calligrafia. In queste occasioni un pittore, a volte anche un poeta o un calligrafo, creavano una silografia a commemorazione dell'evento. In poche copie, impressa con tecnica raffinatissima e costosa, a molti colori, con aggiunta di polvere d'oro, argento, mica, a volte con l'inserzione di schegge di madreperla o altro materiale prezioso, era riservata alla diffusione fra i membri del circolo.

L'inizio dell'anno, corrispondente, secondo l'antico calendario lunare, al primo giorno di primavera e, grosso modo, alla metà di febbraio era il momento più propizio. Vi si facevano coincidere altre occasioni da immortalare coi surimono: la fondazione di un nuovo circolo, il mutamento di un nome d'arte, il passaggio di un attore a ruoli più importanti, secondo la rigida gerarchia teatrale di allora come di oggi, con l'assunzione di un nuovo nome-titolo.

I soggetti sono tutti impregnati di metafore e allusioni come le poesie che li accompagnano e i 'più .grandi artisti vi si sono cimentati. Alcuni, anzi, non hanno prodotto che surimono nella loro carriera grafica.

Pressoché ignorati dal grande collezionismo per molto tempo sono divenuti ormai uno degli argomenti di studio più appassionanti nel settore della silografia nipponica, anche per il gran numero di falsi d'epoca che sono stati individuati. In Italia hanno raggiunto l'apice della notorietà con la mostra che Helena Markus ha curato per il Centro Piemontese di Studi sul Medio ed Estremo Oriente a Torino due anni fa.

Roger Keyes è senz'altro lo studioso che, negli ultimi anni, ha maggiormente approfondito le ricerche su queste affascinanti opere dell'incisione. La pubblicazione, ora, per i tipi di Philip Wilson del monumentale The Art of Surimono costituisce un punto miliare non solo nella loro conoscenza in senso tecnico ma in rapporto ai vari ambienti letterari oltre che artistici e al peso esercitato nel mondo culturale in genere del Giappone proto-moderno.

The Art of Surimono è basato sullo studio della raccolta nella Chester Beatty Library di Dublino, una delle più importanti del settore non solo, per la rappresentatività, ma per la qualità e condizione delle prove. Sir Chester Beatty, che principiò la collezione nel 1954, affidandone la costituzione al massimo esperto vivente del settore, Jack Hillier, pose una condizione fondamentale e inderogabile: la perfetta condizione delle incisioni da acquisire.

Ma il lavoro di Roger Keyes non si limita, come del resto si può notare anche dall'altro volume di poco anteriore a questo: Surimono, a uno studio testuale delle singole opere. Lo storico dell'arte americano è invece preoccupato di fornire strumenti preziosi sull'intricato mondo dei circoli letterari, sulla loro implicazione con quello dei pittori e degli editori d'arte. Il libro contiene, oltre alla dettagliata catalogazione di centinaia di opere e alla lussuosa riproduzione di parte di esse, una appendice sui poeti (in alcuni casi sarebbe più equo dire scrittori di poesie) che iscrissero i loro versi, sul surimono.

Preziosissimo è l'accurato, specifico capitolo sulle copie d'epoca dei surimono quadrati di cui l'Autore ha ricostruito pazientemente i modi e i luoghi di provenienza sulla base di molta ricerca e di documenti rinvenuti in Giappone.        

prof. Gian Carlo Calza

Roger S. Keyes, The Art of Surimono. Privately published Japanese woodblock prints and books, 2 vv. Sotheby, sterline 150.oo

Idem, Surimono. Privately printed Japanese prints, pp. 199 ill. Kodansha. Internationa, US 50.oo.

Laureato all'Università di Pavia. Tesi: L'influenza dell'India nella formazione dell'Inghilterra moderna. Harkness Fellow del Commonwealth Fund of New York (1966-68). Vincitore della Fulbright scholarship del Governo americano (1966). Professore di Storia dell'arte dell'Asia Orientale presso l'Università di Venezia (dal 1971). Direttore dello Hokusai Centre for Japanese Arts dal 1990. Fellow della Japan Foundation (1975, 1995).Visiting Scholar - Columbia University (1989-90). Direttore dell'Hokusai Paintings Project - Università di Venezia e dell'Italian National Research Council (Catalogazione delle opere di Hokusai nelle collezioni europee). Consulente per la XIX Esposizione Internazionale Identità differenze, Triennale di Milano, 1996. Dal 1°novembre 2000 è membro del Senato Accademico dell'Università "Ca Foscari di Venezia", nonché Presidente del Corso di Diploma Universitario per Traduttori e Interpreti, sede di Treviso.

NOTA:

 

Le Sette Divinità della Fortuna “Shichifukujin” presenti nella mitologia e nel folclore giapponese sono un gruppo di divinità venerate per ricevere aiuto nella vita quotidiana e per ottenere benefici mondani.

Vi fanno parte: Daikokuten Dio dell'abbondanza e ricchezza, Bishamonten Dio della guerra, Benzaiten Dea della bellezza, della musica e di tutto ciò che scorre, Ebisu Dio del cibo quotidiano, Fukurokuju Dio della buona sorte e della lunga vita, Jurōjin Dio della conoscenza e della longevità e Hotei Dio della felicità.

Solo una delle Sette Divinità, Ebisu, è di origine giapponese. Le altre provengono dalla Cina e dall'India: tre di loro fanno parte della tradizione taoista e le restanti tre affondano le loro radici nel Buddismo. Per molto tempo le Sette divinità sono state adorate dai giapponesi singolarmente, per poi essere raccolte nel gruppo degli Shichifukujin, protettore delle arti e delle professioni, come quella dei mercanti, dei dottori, dei pescatori, degli intellettuali, e altre ancora.

Secondo una delle tradizioni più importanti legate a questo culto, durante i primi giorni del nuovo anno le Sette Divinità si trasformano in marinai e discendono dal Paradiso a bordo di una nave, detta Nave del Tesoro, dotata di poteri magici, per approdare nei porti del mondo terreno e portare agli uomini tesori e buona sorte.


Una lettera di Jack Hillier

 

Ligustro Berio era senz’altro destinato a diventare un creatore di stampe, ed in particolare modo di quelle realizzate attraverso incisioni su legno e con successiva stampa a colori, come era in uso nello straordinario “Periodo Edo” nel Giappone del 1615 – 1868 con lo splendore dell’”UCHIYO-E”.

Durante una lunga convalescenza, a seguito di una malattia cardiaca, nel 1972 egli cominciò ad interessarsi alla pittura ad olio, ma non trovò in tale tecnica piena soddisfazione.

Più tardi si perfezionò nel pastello, ma anche questa tecnica non realizzò le sue aspettative: pur tuttavia fu proprio il pastello che lo portò ad uno studio approfondito di moltissime qualità di carta.

Furono, più di ogni altra cosa, la scoperta delle sorprendenti qualità delle carte giapponesi fatte ancora a mano, che condussero “Ligustro” all’antica grafica giapponese.

Abbastanza repentinamente, trovò che non solo era attratto, ma particolarmente portato a cimentarsi nell’incisione dei blocchi dei legni adatti con il fine di stampare nello stile “NISHIKI-E” (il coloratissimo stile detto “Broccato”).

Ma Ligustro aveva altresì un inaspettato talento nel realizzare manualmente questa intricata tecnica orientale.

Avendo così trovato un mezzo che gli permetteva di esprimersi, imparò da autodidatta i laboriosi e difficoltosi processi della stampa a colori ed in questa si perfezionò.

Numerosi sono stati gli artisti occidentali che hanno tentato di realizzare stampe a colori usando i blocchi di legno incisi.

Per esempio Henry Riviere e John Platt, ma nessuno ha raggiunto la maestria di Ligustro, sia nella padronanza della complessità tecnica di incisione che in quella della stampa.

Tra gli antichi artisti giapponesi, gli esempi più eclatanti di questo virtuosismo tecnico furono riservati ad un certo tipo di creazione, usualmente di piccolo formato, denominato “SURIMONO” (letteralmente: una cosa stampata) ma in effetti era usualmente una stampa commemorativa od un mezzo per porgere auguri ed altresì una pubblicazione per l’inaugurazione di un circolo letterario ecc. o semplicemente un mezzo per pubblicare versi.

Sorprendentemente, Ligustro Berio, ha seguito i maestri giapponesi, non solo nelle tecniche dell’incisione delle tavole a colori, ma anche nel creare xilografie policrome ricche di simbolismo con incorporate poesie (HAIKU’, KIOKA) in calligrafia giapponese ed un fantasioso uso d’immagini, di sigilli incisi a mano.

Questi ultimi, possono semplicemente dare “Nomi all’artista” od esprimere, con simboli pittorici, buoni auguri di longevità, felicità od altro.

Ma la più sorprendente dote dell’artista è la sua insuperabile abilità nell’incidere il legno e nel raggiungere effetti di stampa che competono con il virtuosismo degli abilissimi incisori e stampatori del 1600 – 1800 giapponesi.

Nessuna riproduzione a colori può ”Rendere giustizia” all’originale, sia per la brillantezza metallica della patina di oro e argento, sia per la superficie trattata con lacca e mica o per la stampa cieca usata per ottenere effetti di rilievo.

Il “SURIMONO” quadrato delle “LUCCIOLE E LUNA CRESCENTE” dà qualche idea sulla complessità della venatura dell’oro e dell’argento e sulla gradazione del colore nel cielo, dall’indaco al lilla, che serve come sfondo alle lucciole, ognuna con il suo alone di argento e di brillante mica. Un altro “SURIMONO” mostra un ragno su di una ragnatela d’argento di squisita fragilità; esausto tra i papaveri in un campo ed uno spaventapasseri, e sul fondo, come avviene spesso nelle stampe di Ligustro, appare un glorioso sole rosso ed immenso.

Nella serie di stampe “SURIMONO” dedicate ai dodici mesi dell’anno, Febbraio ci porta l’inserzione di un gruppo di anemoni pieni di colore che brillano di rugiada su di un manto nevoso sotto scuri alberi.

Sempre nelle opere di Ligustro, c‘è questo tipo di inaspettata poesia espressa in incisioni su legno con colori di incredibile raffinatezza.

Esse sono uniche tra le grafiche moderne.

                                                        Jack Hillier

Jack Hillier, per 25 anni un consulente sulle arti orientali presso la Sotheby, è l’autore di numerosi libri riguardanti stampe e quadri Giapponesi. Le sue più recenti pubblicazioni sono Japanese Prints and Drawings from the Vever Collection (Sotheby’s, 1976) e The Art of Hokusai in Book Illustration (Sotheby’s and University of California Press, 1980).

                                                       

 

 


Una lettera di Fukuda Kazuhiko

 

 

         In un giorno della prima decade di giugno del 1991, quasi aprissi un piccolo, misterioso recipiente in bambù, schiudevo l’uscio dell’atelier di Ligustro nella città portuale di Imperia, prossima al confine di stato con la Francia.

        

         L’odore dell’inchiostro da stampa e dell’acqua salmastra aleggiava nello studio e, come la chiara luce solare dell’Europa meridionale si riversò all’interno, dapprima io non scorsi nulla, ma nell’aria cantavano, danzavano innumerevoli i colori di xilografie intrise di abbacinanti ori, argenti, rossi, verdi.

La xilografia policroma, sorta in Giappone sotto il nome di “Nishiki-e”, è rinata ad Imperia, ai bordi del Mediterraneo, in forme del tutto nuove.

Nelle xilografie di Ligustro non vi è la poetica amante delle tinte sobrie e del senso della natura alla maniera nipponica, i colori sono invece oltremodo limpidi, vivaci, brillanti: una vera sarabanda cromatica di luce e colore mediterranei.

Le goffrature in rilievo, le sfoglie d’oro e d’argento non hanno i toni delle “stampe di broccato”: hanno la beltà degli arazzi alla Gobelin, densi e sontuosi. Così l’incisione su legno, che ha varcato i confini (del Giappone), lo spazio ed il tempo, hanno ricevuto ora, dalla mano di Ligustro, un soffio vitale artistico di magnificenza barocca.

Le stampe di Ligustro sono un mondo poetico dove la Musa suona l’arpa. Osservatene la grazia immediata; non sarò il solo che si inebri di questa pura bellezza. Prendendo a prestito un’espressione degli antichi cinesi, queste xilografie sono luoghi ameni di un paese incantato, simposio a base di nettare ineffabilmente limpido.

Diverse per concezione dalle xilografie giapponesi, esse gettano un novello bagliore sulla moderna incisione e sono nel contempo il prodotto di un mirabile poeta.

                                                                           Fukuda Kazuhiko

Prof. Kazuhiko Fukuda

Nato ad Osaka. E’ stato professore presso l’Università di Kanazawa.

E’ uno dei massimi studiosi di arte Giapponese. Autore di oltre cento volumi, molti dei quali dedicati alla storia dell’Ukiyo-e, il fantastico mondo delle stampe nipponiche.

 

 

Jack Hillier’s letter

Berio Ligustro seemed destined to become a print-maker, and especially a colour-woodblock print-maker.

In convalescence in 1972, after a heart attack, he began to take an interest in oil painting, but found no inspiration in that medium nor in pastel which he came to later.

But pastel did lead him to a study of a variety of papers.

It was, as much as anything, the amazing qualities of Japanese paper that led him to Japanese graphics, and quite suddenly, he found that not only was he drawn to experiment in cutting woodblocks for prints in the “Nishiki-e” style (the colourful “brocade” manner) but that he had an unexpected flair for handling this intricate oriental technique.

Having found a medium that allowed him to express himself, he taught himself the laborious processes of print production. There have been numbers of western artists who have attempted to make woodblocks colour-prints – Henry Rivière and John Platt for instance – but none has approached Ligustro’s mastery of the complexities of cutting and printing techniques.

Among the Japanese the most extreme examples of this technical virtuosity were reserved for a certain, usually quite small, type of print, called “Surimono” (literally a “printed thing”, but in effect usually a commemorative print, or one of seasonal greetings, or simply a mean of publishing verses).

Amazingly, Berio Ligustro has followed the Japanese not only in colour woodblock techniques, but in creating prints that have symbolism and incorporate poetry, Japanese calligraphy and an imaginative use of images, with lavish use of Hand-carved seals that may simply give “artist names” or even some pictorial elements expressing good wishes for longevity or the like.

But certainly, the most astonishing of the artist’s gifts is his surpassing ability in cutting the blocks and achieving printing effects rivalling the virtuosity of the Japanese craftsmen.

No colour reproduction can do justice to the original, either in the brilliance of the metallic gold and silver overlays or the blind printing that is used for embossing.

The square Surimono of “Fireflies and a crescent moon” gives some ideas of the intricacies of gold and silver veining and the gradation of the colour in the sky, from dark indigo to magical lilac serving as a background to the fireflies, each with its silver halo.

Another Surimono shows a spider in a golden web of exquisite fragility, spun between poppies in a field and a scarecrow.

Behind, as so often in a Ligustro print, looms a glorious red sun.

In a series of prints dedicated to the “Twelve Months”, February bears an inset scene of a group of colourful anemones that light up a snowy waste under dark trees.

Always, in his prints, there is this kind of unexpected poetry, expressed in colour woodblocks of incredible accomplishment.

There are unique among modern graphics.

                                                        Jack Hillier

 

 

Jack Hillier, for twenty-five years a consultant in oriental art to Sotheby’s, is the author of numerous books on Japanese prints and paintings. Among his most recent publications are Japanese Prints and Drawing from the Vever Collection (Sotheby’s, 1976) and The Art of Hokusai in Book Illustration (Sotheby’s and University of California Press, 1980).


 

Fukuda Kazuhiko’s letter

 

 

One day early in 1991, as if I was opening a little, mysterious bamboo container, I opened the door of Ligustro’s workshop in the port town, close to the border with France.

The smell of printer’s ink, and saline permeated the studio and filtered in like the bright sunlight of southern Europe.

At first I could discern nothing, but singing and dancing in the air were the colours without number of wood engraving bathed in dazzling gold, silver, reds, blues and greens.

Coloured woodblock printing, which originated in Japan under the name of Nishiki-e has been reborn in Imperia, on the shores of the Mediterranean, in completely new forms.

Ligustro’s engraving do not depict the sober-tinted poetic lovers and the sense of nature in the Japanese style.

Instead the colours are clear, vivid, brilliant: a real chromatic sarabande of Mediterranean light and colour.

The engraving in relief and the gold and the silver leaf do not have the tones of the “brocade prints”; they have the beauty of Gobelings tapestries, dense and sumptuous.

Thus the art of the woodcut, which has escaped the borders of Japan, of space and of time has now found in the hands of Ligustro in artistic breath of life of baroque magnificence.

Ligustro’s prints create an artistic world where the muse plays the harp.

Look at their immediate grace; I will not be alone in becoming drunk on this pure beauty.

If I may borrow a saying from the ancient Chinese, these engravings are pleasant places in an enchanted country, meeting places ineffably distilled.

Fundamentally different to the Japanese woodcuts, they throw new light on modern engraving and at the same time the product of marvellous poetry.

Fukuda Kazuhiko

 

 

Prof. Kazuhiko Fukuda

Born in Osaka. He has been a teacher by University of Kanazawa.

He’s one of the most important studious of Japanese art. He’s the author of more than one hundreds volumes, most of them dedicated to the history of Ukiyo-e, the fantastic world of Japanese prints.

 

 

Apertura della sala dedicata al Maestro Ligustro

presso la Biblioteca Civica Leonardo Lagorio di Imperia

 

Piazza Edmondo De Amicis, 7 - Imperia

 

In data 9 maggio 2015 si è svolta, presso la sala convegni della Biblioteca Civica Leonardo Lagorio di Imperia, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone e della Fondazione Mario Novaro, l’apertura della sala dedicata al Maestro Giovanni Berio in arte LIGUSTRO quale traguardo successivo dopo l’importante donazione (legni incisi, corrispondenza, calligrafie giapponesi, libri ed opere d’arte personali e di altri autori, l'archivio completo di una vita artistica) del Maestro alla Città di Imperia. La sala è fruibile pubblicamente, come punto di riferimento di eccellenza, per consultare tutto il materiale donato per approfondimenti personali ed eventi divulgativi.

Opening of the room dedicated to Ligustro

at the public library Leonardo Lagorio – Imperia (Italy)

 

Piazza Edmondo De Amicis, 7 - Imperia

 

On 9th May 2015, at the public library Leonardo Lagorio of the city of Imperia, with the sponsorship of the Italy Japan Foundation and Foundation Mario Novaro, took place the opening of the room dedicated to the master Giovanni Berio, alias LIGUSTRO as a goal following the important donation (crafted woods, correspondence, Japanese calligraphies, books and artworks, a complete archive of an entire life dedicated to art) of Ligustro to the city of Imperia. The room is usable from the community, as a point of excellence, to consult all the donated material for personal in-depth analysis and follow up meetings.

ligustro.italia(AT)gmail.com