4 VOLUMI DEDICATI A GIOVANNI BERIO IN ARTE LIGUSTRO
UTILI PER STUDIOSI, TESI, COLLEZIONISTI
Saluti Francesco Berio
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LE ECCELLENZE DI LIGURIA:GIOVANNI BERIO IN ARTE LIGUSTRO, “INCISORE DEL MONDO FLUTTUANTE” E' STATO UN PONTE DI BELLEZZA CHE HA UNITO ITALIA E GIAPPONE ED E' PARTITO DA IMPERIA.
di
Gianfranco Barcella
Giovanni Berio (in arte Ligustro) nasce ad Imperia il 1° Gennaio 1924 ed ivi muore l'11 Dicembre 2015. Nella sua attività artistica si è dedicato principalmente allo studio della tecnica di incisione della xilografia giapponese, in particolar modo secondo la tecnica di stampa policroma Nishiki-e, legata soprattutto al periodo Edo.
Significativa è la sua produzione artistica, raffigurante immagini della Liguria, utilizzando il tipico stile espressivo giapponese. Operò sempre in uno studio, situato alle spalle del porto di Oneglia, dove manteneva rapporti artistici sempre misurati, ma costanti, con altri artisti dell'area del Ponente Ligure come Scarella (Luciano Bianchi), con il quale condivide gli inizi tra il figurativo ed il paesaggistico con tecniche miste per poi virare sull'incisione a partire dagli anni '80. Le sue opere sono state esposte tra l'altro a Berlino e Bruxelles, numerosi suoi quadri di vario genere sono collocati presso la Biblioteca Civica di Imperia; importanti e pregiate opere si trovano nel Museo Chiossone di Genova, presso l'Archivio Centrale dello Stato a Roma e presso la Fondazione Mario Novaro di Genova.
Il Maestro imperiese inoltre ha ricevuto molti riconoscimenti tra cui il premio Circolo Parasio per la cultura (Imperia 1995) ed il premio Mario Novaro per la cultura ligure (Genova 2009). Con le sue stampe, i surimono, gli e-goyomi, gli hashira-e, gli ex libris, i mitate, gli haiku e con i kaimei (cambi di nome), Ligustro ha incarnato in vita un ponte di bellezza che ha unito idealmente Italia e Giappone e anche grazie a lui il legame tra i due paesi si è rafforzato. Nel libro patrocinato dal comune di Imperia per celebrare i cento anni dalla fondazione della città, avvenuta il 21 ottobre 1923, Ligustro viene ricordato come uno dei cento personaggi illustri che hanno dato lustro alla città. Di certo Ligustro, un vanto per la Liguria e per l'Italia tutta, è salito agli onori della cronaca internazionale, realizzando stampe con le antiche tecniche giapponesi, lavori che hanno stupito ed interessato anche gli esigenti critici ed esperti nipponici. A rendere ancora più affascinanti queste opere è la loro origine, frutto di una vocazione tardiva: Giovanni Berio era un perito chimico che dopo aver lavorato per anni nel tradizionale settore dell'industria olearia, nel 1972 viene colpito da un infarto. Durante la convalescenza si accosta alla pittura. Dipinge usando in prevalenza pastelli, gessetti ed approfondisce la tecnica dell'acquarello. Tema naturalistico ricorrente è il paesaggio familiare della Liguria (i campi, gli uliveti, il porto), elaborato attraverso un'intensa analisi del colore e della prospettiva. Accanto ai pastelli, compaiono opere più complesse realizzate, per esempio, attraverso l'aiuto di polveri di cipria spalmate con le dita assieme ai pastelli o polvere di colori, stesi su carte abrasive. Un percorso che lascia già intravedere gli sviluppi futuri in opere nelle quali il colore, stampato con la tecnica xilografica, raggiunge accenti di poesia originale, attraverso campiture e linee che dialogano in maniera sorprendente con gli elementi narrativi dell'immagine. Prima di allora Ligustro aveva un carattere rude e combattivo, come disse lui stesso. La sofferenza della malattia e il sollievo seguito alla guarigione lo rendono più sereno e sensibile, predisposto ad una più intima comprensione della natura. Non a caso assume come artista lo pseudonimo di Ligustro, una pianta delle oleacee endemica in Liguria e della quale ne I limoni, una delle più famose poesie degli Ossi di seppia, Montale si era fatto cantore (Ascoltami, i poeti laureati/si muovono soltanto tra le piante/ dai nomi poco usati: bossi, ligustri, acanti). Nel 1983 Ligustro scopre a Genova la tecnica di stampa policroma dell’Ukiyo-e su carta impressa con matrici di legno. Una scuola, quella dell’Ukiyo-e, fiorita tra il XVII e il XX secolo a Edo, l'antico nome di Tokyo, che allontanandosi dalla tradizione iconografica della religione buddista, fa propri anche temi profani, che eserciteranno, fra l'altro, anche una notevole influenza sul postimpressionismo europeo. Al 1985 risalgono le prime xilografie policrome di Ligustro alle cui esecuzioni si dedicherà esclusivamente dal 1986, elaborando ed affinando una sua personalissima tecnica. Realizza particolari strumenti incisori e colori ottenuti riducendo perle e altri materiali preziosi in polvere, e stampa a mano su una carta giapponese prodotta ancora con metodi tradizionali. Trasforma così in straordinarie visioni, colte tra sogno e realtà, i prediletti angoli di Oneglia nell'alternarsi delle stagioni ed esalta i figli più illustri della sua terra, da Edmondo De Amicis a Mario Novaro, dal musicista Luciano Berio al Nobel Giulio Natta e Renato Dulbecco. Leggiamo ancora da un ricordo, scritto da Marco F. Picasso, geologo e giornalista pubblicista dal 1990 (nel 2020 ha pubblicato, tra l'altro, per la Marsilio Libri, il romanzo “Il segreto dei dieci laghi”): “Il suo è ormai un mondo ligure – giapponese, la sua fama si diffonde anche in Oriente, da dove alcuni giovani artisti raggiungono la Liguria per imparare da lui”. Dando notizia della sua scomparsa sulle pagine de ”La Repubblica” dell'11 dicembre 2015, Donatella Alfonso aveva ricordato che Ligustro era solito tirare solo quattro copie di ogni sua incisione, regalandone alcune solo ai familiari ed agli amici. Poco prima di morire, in data 9 Maggio 2015 è avvenuta l'apertura della sala dedicata al Maestro Giovanni Berio presso la biblioteca Civica Lagorio, quale traguardo successivo dopo l'importante donazione (legni incisi, corrispondenza, calligrafie giapponesi, libri ed opere d'arte personali e di altri autori, l'archivio completo di una vita artistica) del Maestro alla Città d'Imperia, che lo ha più volte commemorato e ricordato come illustre cittadino ed artista. La sala è fruibile pubblicamente come punto di riferimento di eccellenza, per consultare tutto il materiale donato per approfondimenti personali ed eventi divulgativi. Numerose iniziative, dibattiti e percorsi culturali sono stati organizzati tra Imperia, Genova e Roma, tra cui vanno segnalate le quattro pubblicazioni della rivista monografica “Cantarena”, stampata a Genova dal prof. Mario Fancello che in più di 800 pagine raccoglie quasi vent'anni di studi e articoli sull'artista imperiese. Giusto riconoscimento per l'unico artista che è stato definito “l'Hokusai d'Occidente” è stato proprio Ligustro perché ricorda il grande maestro giapponese proprio nel disegno e nelle incisioni. E come lui ha cambiato nome a seconda delle opere e delle vicende della propria vita, filtrata attraverso le emozioni. Ligustro si è dedicato dal 1986 esclusivamente allo studio della xilografia policroma giapponese e delle sue tecniche Nishiki e in uso nel periodo Edo (1603-1868), realizzandone la stampa a mano sulle preziose carte prodotte in Giappone ancora con antichi metodi artigianali e utilizzando molteplici colori. Questi ultimi si ottengono mediante la composizione di diverse polveri e foglie di argento e di oro, polveri di perle di fiume, frammenti micacei, conchiglie di ostriche macinate (in giapponese gofun), terre colorate ed altri procedimenti da lui inventati. Attualmente è conosciuto e stimato in tutto il mondo, in particolare da studiosi giapponesi, inglesi ed italiani. Le stampe di Ligustro sono un mondo poetico dove la Musa suona l'arpa e partorite da uno studio che non misurava più di una decina di metri quadri dove erano accumulate alte pile di materiali e di opere, di tavolette incise e di carte giapponesi, a tal punto che quasi mancava lo spazio per muoversi. In un'intervista concessa anni addietro e pubblicata sulla rivista giapponese Marco, confessava: “Ora dispongo di una montagna di libri e di materiale documentario, ma quando iniziai a sentire un irrefrenabile desiderio di dipingere non avevo neppure un libro d'arte. Avevo tuttavia l'impressione che qualcuno guidasse la mia mano. Sentivo che qualcuno stava usandomi come uno strumento. Dopo il risveglio dallo stato comatoso in cui ero precipitato a causa della paralisi cardiaca, presi in mano la penna e disegnai una figura dopo l'altra, con l'estrema facilità e rapidità, quasi fossi stato un autentico artista. Medici, familiari ed amici guardavano stupiti. Ma il più sbalordito di tutti ero io. Fino a quel momento non avevo mai pensato all'arte. Ero persino alieno alle visite ai musei ed alle chiese che reputavo un inutile sperpero del tempo. A causa della guerra non ero riuscito a completare gli studi e nei cinquant'anni intercorsi fino al giorno dell'infarto mi ero dedicato solo al lavoro. Viaggiavo senza sosta in tutta la nazione per svolgere la mia attività di perito chimico nel campo della produzione dell'olio d'oliva. Come è noto, strade e piazze d'Italia sono ricche di opere d'arte meravigliose. Ma avendo la possibilità di ammirarle non ne apprezzai mai neppure una. Quando tornai dal confine tra il mondo terreno e quello ultraterreno sorse in me un improvviso interesse per l'arte. Ero come un albero colpito da un fulmine. Fu un impulso: provai un senso di vertigine; tutto poi apparve nuovo e meraviglioso, la mia vita cambiò completamente. Chi guidava la mia mano? In quel momento azzardai diverse supposizioni. Ora a distanza di tempo presumo di sapere chi sia. Strani eventi accaddero in seguito, numerose volte. … Fu così che fui intensamente attratto dal fascino dei colori. Desideravo perfezionare la mia capacità di disegnare; feci dunque incetta di libri mentre sentivo che “qualcuno” dentro me stava usandomi come uno strumento..Clinicamente ero stato in agonia eppure non avevo mai perso la coscienza di ciò che accadeva accanto a me. Quei quattro giorni di “stato comatoso” furono un paradiso per me. Una sensazione di gioia, una purissima felicità mai provata fino ad allora, che mai più proverò. Indefinibile. Un senso di appagamento come quello di un neonato che sorride senza motivo apparente. Avrei persino voluto che i medici mi lasciassero tranquillo, senza più applicarmi flebo e tubicini di cui ero cosciente”.
Nel mese di novembre 2023, in occasione del 190° anniversario della nascita di Edoardo Chiossone, fondatore del Museo d’Arte Orientale, è stato presentato un volume dal titolo: “LA SINGOLARITA’ GIAPPONE” di Renato Frabasile, Casa Editrice Peacock di Osaka al Museo Chiossone di Genova. In questa nuova pubblicazione sono presenti le immagini di otto stampe (xilografie e surimono), con le relative schede, realizzate da Ligustro con tecniche nishiki-e in uso nel periodo Edo in Giappone. L'evento ha riscosso molto successo grazie anche alla presenza di molti partecipanti provenienti da varie regioni italiane. La direttrice ha gentilmente esposto diverse opere di Ligustro in copia unica: un pregiatissimo libro - 12 HAIKU DI BASHO', fatto appositamente per il Chiossone, surimono e stampe che Ligustro aveva donato al Comune di Genova per il museo stesso. E sarà un esposizione in divenire. E’ necessario a questo punto ripercorrere la vita e le vicende storiche che hanno in seguito, portato alla nascita del più importante museo d'arte giapponese in Italia. Edoardo Chiossone nacque ad Arenzano nel 1833 e morì a Tokyo 1898. Fu un artista incisore e successivamente divenne un collezionista. Il suo legame giovanile e familiare con la città di Genova si salda grazie alla frequentazione della sua scuola madre: l'Accademia Ligustica di Belle Arti, dove il suo talento artistico di disegnatore e di incisore fu ben presto riconosciuto a livello internazionale. Rilevante fu anche la sua abilità nella progettazione di banconote e carte valori, aspetto che gli propose un'offerta lavorativa da parte dell'Impero Giapponese determinando il più famoso caso di emigrazione di alta professionalità italiana nel Giappone di periodo Meiji (1868 1912); qui prenderà forma il suo interesse per il collezionismo, alimentato dal suo fusto artistico che con lungimiranza e generosità ne fecero uno straordinario collezionista di arte estremo - orientale. Una particolare sezione della mostra, indicava delle maggiori categorie collezionate, veri e propri capolavori della storia dell'arte giapponese tra cui dipinti, stampe xilografiche, porcellane bronzi. Se Genova ha un museo di questi capolavori, lo dobbiamo proprio a Edoardo Chiossone. E proprio grazie a Chiossone e Ligustro è stato tracciato un percorso di luce e di bellezza che ha unito due culture molto distanti. Sono stati un esempio per il mondo intero che crede nella cultura come veicolo di conoscenza e di pace.
TITOLO: Surimono (Mitate) per Natale 1987 e per nuovo anno del drago 1988 sino ad Ω
(MITATE: Stampa di fantasia, parodia, trasposizione di temi iconografici classici. Print of fantasy, parody, transposition of classical iconographic subjects. – Definizione dal Libro: HON di Pietro Gobbi - L’angolo Manzoni Editrice)
Xilografia policroma a 34 colori
Tirature: 4 con colori e carte diverse
Tecniche impiegate in uso nel periodo EDO in Giappone:
Nishiki-E |
Dipinti broccato, termine con il quale si prese ad indicare le xilografie policrome diffusesi a partire dal 1765 (incisioni su legno di pero o di ciliegio). |
Bokashi |
Stampa a colori sfumati |
Gindei |
Impiego di polvere d’argento per dare rilievo a particolari finemente ricavati nella stampa. |
Gin-Sunago |
Scaglie e polvere d’argento cosparso sulla superficie al fine di ottenere effetti di luminosità su particolari cliché in modo da ricavare stampe perfettamente simili. |
Karazuri |
Stampa con parti realizzate con la sola pressione, senza colore, per ottenere il rilievo ed effetti tridimensionali. |
Kindei |
Colore dato da polvere d’oro per coprire minime parti della superficie della stampa con motivi decorativi. |
Kirazuri |
Stampa a mica consistente nell’applicare particelle di polvere di perla e mica al fine di ottenere effetto argentato e brillante. Per la stampa dell’oro e argento. |
Sabi-Bori |
Metodo di incisione per ottenere nella stampa della calligrafia Giapponese l’effetto del pennello. |
Urushi-E |
Parti coperte con lacca per renderle lucide e brillanti |
Gofun |
Polvere di madreperla: Utilizzo del pregiatissimo ed antichissimo smalto in uso dal 1751 |
Legno: Le incisioni per i contorni e per i cliché sono state eseguite su legno di ciliegio (Sakura);
Carte: Pregiate Giapponesi
Misura della stampa: cm 24 x 28
Sigilli in cinabro cinese
NOTA: Ligustro, per tutti i suoi amici, chiede (alle divinità Shichifukujin o Divinità della Fortuna che compongono questo “fortunato” gruppo di dei) le loro grazie affinché concedano:
Saggezza, Longevità, Abbondanza, Bellezza, Ricchezza e Fortuna.
Firma: Sigillo in basso a sinistra Ri-Gu Ligustro RI Il Signore dei ferri GU Il ferro utile P.F. 1988 Anno del Drago e sino ad Ω, sigillo SEMPRE AUGURALE DI FARFALLA in basso a destra, firma Ligustro
NOTA 1:
Le Sette Divinità della Fortuna “Shichifukujin” presenti nella mitologia e nel folclore giapponese sono un gruppo di divinità venerate per ricevere aiuto nella vita quotidiana e per ottenere benefici mondani.
Vi fanno parte: Daikokuten Dio dell'abbondanza e ricchezza, Bishamonten Dio della guerra, Benzaiten Dea della bellezza, della musica e di tutto ciò che scorre, Ebisu Dio del cibo quotidiano, Fukurokuju Dio della buona sorte e della lunga vita, Jurōjin Dio della conoscenza e della longevità e Hotei Dio della felicità.
Solo una delle Sette Divinità, Ebisu, è di origine giapponese. Le altre provengono dalla Cina e dall'India: tre di loro fanno parte della tradizione taoista e le restanti tre affondano le loro radici nel Buddismo. Per molto tempo le Sette divinità sono state adorate dai giapponesi singolarmente, per poi essere raccolte nel gruppo degli Shichifukujin, protettore delle arti e delle professioni, come quella dei mercanti, dei dottori, dei pescatori, degli intellettuali, e altre ancora.
Secondo una delle tradizioni più importanti legate a questo culto, durante i primi giorni del nuovo anno le Sette Divinità si trasformano in marinai e discendono dal Paradiso a bordo di una nave, detta Nave del Tesoro, dotata di poteri magici, per approdare nei porti del mondo terreno e portare agli uomini tesori e buona sorte.
Surimono tipo Mitate
Tecnica di registro: Kento
Descrizione dei Blocchi:
I° MATRICE (l'immagine del disegno viene ricavata tutta in rilievo)
II° BLOCCHI per il colore N° 34
III° BLOCCHI Per sovrapposizioni N° 6
IV° BLOCCHI Per i rialzi in oro o argento (Kirazuri) N° 15
V° BLOCCHI Per la stampa ceca o goffratura (Karazuri) N° 5
VI° BLOCCHI Per la stampa della mica (tecnica Urushi-e) N° 3
VII° BLOCCHI Per la stampa della povere di conchiglia (Gofun) N° 1
Per eseguire questa Stampa sono stati necessari N°65 Cliché, e, quindi anche i passaggi sono stati 65
Il lavoro è necessariamente stato fatto totalmente a mano e, la impressione dei colori, delle lacche, delle polveri, dei metalli si ottiene per frottage nella parte posteriore della carta che viene appoggiata sui legni con un apposito strumento chiamato "BAREN".
Questo strumento nei luoghi di origine, veniva costruito con un fondo in bambù, con dello spago di erba intrecciato il tutto ricoperto con foglie di bambù, ricavate da una certa altezza dalla pianta stessa.
Logicamente, non potendo usufruire degli stessi materiali, si è ricorso ad un facsimile, che dopo una infinità di esperimenti, come si vede, ha dato risultati accettabili.
Per concludere, il tempo che è stato impiegato in totale, è così suddiviso:
Squadratura dei blocchi Ore 16
Lucidatura Ore 8
Incollatura delle immagini Ore 8
Insieme delle incisioni Ore 84
Stampa, compresa laccatura, colorazione, Karazuri, Kirazuri, Urushi-e Ore 41
TOTALE Ore 157
NOTA 2
- …La stampa "Natale" è un altro intenso sforzo tecnico (tour de force)...Apprezzo particolarmente la coda della cometa di Halley che il topo ha rosicchiato.
23 dicembre 1987
Jack Hillier, Londra, può essere considerato uno dei maggiori esperti al mondo di Arte giapponese
- Vedendo molti lavori, compresi surimono, ex-libris ed e-goyomi del Maestro Ligustro, oltre le molteplici e interessanti storie che essi contendono mi rammento quando detto da Anton Raphael Meng nella famosa pubblicazione Storia dei Colori di Johann Wolfgang Goethe dove evidenzia :”Usando i colori è necessario osservarne l’equilibrio, se vogliamo scoprire il modo per impiegarli con grazia e combinarli nella giusta maniera………..” I colori di Ligustro sono irraggiungibili, indescrivibili ed immensi.
Nalda Mura
1995 Giornalista, articolista e sostenitrice di Ligustro
TITOLO: Surimono (Mitate) per fine anno 1987
e Per Festeggiare il nuovo anno del drago 1988 sino ad Ω
I surimono (lett. "cosa stampata") sono tra gli esempi più raffinati di silografia policroma apparsi dal primo decennio del Settecento. Di formato variabile, realizzati su piccoli fogli quadrati, piuttosto che in sottili strisce di carta verticali, o sviluppati orizzontalmente in grande dimensione (fino ai 57 cm), e dunque ripiegabili, erano perlopiù richiesti da committenze private, circoli letterari o poetici, case da tè, singoli individui. In comune avevano il fatto di essere pensati per un'occasione particolare, oltre che prevedere l'unione di pittura e calligrafia, spesso di versi poetici kyóka. Tuttavia la varietà di stili e soggetti rappresentati rispondeva all'utilizzo per cui erano concepiti, così che un surimono poteva divenire un semplice biglietto augurale, un invito a un concerto o a uno spettacolo teatrale, a un raduno poetico o a una cerimonia del tè, ma poteva anche essere un calendario illustrato, l'immagine da offrire al tempio o la commemorazione di un evento. In pratica una vera e propria forma d'arte grafica, spesso a scopo pubblicitario, a cui artisti come Hokusai si dedicarono con una vasta produzione che andò crescendo tra la fine del Settecento e gli anni sessanta dell'Ottocento, raggiungendo l'apice tra gli anni dieci e trenta dello stesso secolo. Come abbiamo già visto e scritto, Ligustro riprende questa sua insuperabile abilità che gli è propria, la simpatica usanza giapponese
NOTA: Questa rassegna presenta il meglio del lavoro di Ligustro Berio nella xilografia policroma, arte intricatissima e sopraffina nella quale gli incisori giapponesi del periodo Edo, a cominciare dal terzo quarto del secolo XVIII, raggiunsero un'indiscussa maestria. Si tratta di un procedimento denominato nishiki-e, letteralmente "pittura di broccato", consistente nell'incidere numerose matrici lignee, ciascuna corrispondente a una stesura di colore o ad un effetto di stampa: evidentemente la quantità delle matrici è tanto più alta quanto più numerosi sono i colori desiderati, ricercati gli effetti di gauffrage inciso (kimekomi) o a rilievo (karazuri), delicate e fini le sfumature (bokashi), inconsuete le screziature e marmorizzazioni delle tinte, sensibile il baluginio delle polveri di mica e di perla, soavi le lumeggiature di fiocchetti diseguali affioranti da sabbioline d'oro e d'argento. Ligustro profonde generosamente in ciascuna delle sue opere una tale bravura ed un livello talmente elevato. di raffinatezza tecnica da farci pensare a un inaudito accumulo di esperienze straordinarie - come se nella sua sola vita si fossero ricongiunti, per una rara evenienza combinatoria, gli orditi creativi, i talenti manuali e le invenzioni di molte generazioni di artisti lontani nel tempo e nello spazio. É perciò davvero sorprendente considerare che Ligustro si avvicinò alla "pittura di broccato" soltanto poco più di vent'anni addietro, dopo una malattia che plasmò in profondità i suoi sentimenti tramutando la sua sofferenza in uno slancio di energia espansiva e amorevole e guidandolo sempre più addentro a quel gagliardo e inesausto appetito d'illustrare il mondo e le sue immagini che il grande Hokusai chiamava “follia del disegno" - un'ispirazione intensa e pervasiva, una felice mania. Uno tra i massimi studiosi dell'arte della xilografia policroma e delle produzioni a stampa del Giappone, il compianto Jack Hillier, ebbe a dire che tra gli artisti occidentali che si sono cimentati con la xilografia nishiki-e Ligustro è quello che ha raggiunto il massimo livello di padronanza delle complicatissime tecniche di incisione e stampa.
Ligustro ha inoltre il merito di avere colto e meditato i significati di una particolare classe di opere a stampa, i surimono, squisiti fogli di piccolo formato tirati in numero limitatissimo, usati come biglietti d'auguri, d'invito o commemorazione: la delicata complessità dei surimono risiede nella qualità evocativa e allusiva dei soggetti rappresentati, che riuniscono temi figurativi, calligrafici e poetici in accordi ricchi di sottili richiami simbolici. Anche Edoardo Chiossone, fondatore del nostro museo, era incisore di straordinaria bravura e intraprendenza: come noto, Chiossone risiedette in Giappone per 23 anni tra il 1875 e il 1898 ricoprendo l'incarico di professore d'incisione e direttore dell'Officina Carte e Valori della Stamperia Imperiale di Tokyo presso il Ministero delle Finanze. Grazie alla sua competenza specifica ed alla sua posizione di prestigio egli fu in grado di formare la magnifica collezione d'arte giapponese oggi appartenente al Comune di Genova, che comprende una importante raccolta di stampe policrome nishiki-e. Questa occasione sembra perciò particolarmente felice e privilegiata per il Museo Chiossone, sia perché le opere bellissime di Ligustro rispondono alla principale vocazione artistica di Chiossone e ad una sua predilezione collezionistica, sia perché esse ci comunicano, con la loro vibrante complessità di forma e contenuto, un modo sincero, poetico e soave di guardare il mondo.
Donatella Failla Curatore del Museo d’Arte Orientale E. Chiossone Genova
Donatella Failla è direttrice del Museo d'Arte Orientale “Edoardo Chiossone” di Genova e professore di Storia dell'Arte dell'Asia Orientale presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Genova. Nel 2014 ha ottenuto dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca l'Abilitazione Scientifica Nazionale come professore associato. Ha ricevuto due importanti affiliazioni di ricerca da parte della Japan Foundation, la prima nel 1995, la seconda nel 2012-2013 presso l'Art Research Center dell'Università Ritsumeikan di Kyōto.
Nel 2016 è stata nominata membro dell'Accademia Ambrosiana in Classe Asiatica. Le sue 180 pubblicazioni comprendono cataloghi di mostre, monografie e articoli in Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Giapponese. Nel corso di questi ultimi vent'anni, in collaborazione con enti pubblici e fondazioni private giapponesi, tra cui il Tōkyō National Research Institute for Cultural Properties e la Sumitomo Foundation, ha varato un programma di conservazione e restauro del patrimonio artistico del Museo Chiossone che ha fruttato la riqualificazione di 76 dipinti e alcune centinaia di stampe. Partecipa regolarmente in qualità di relatrice alle conferenze internazionali di studi giapponesi. (Informazioni aggiornate al mese di Ottobre 2015)
NOTA: Questa stampa di tipo Surimono è stata eseguita per gli amici intimi. Nel Giappone del tardo periodo Edo, c’era l’uso di produrre uno speciale surimono per festeggiare particolari ricorrenze nell’attività di circoli culturali o eventi simili di livello. Questi oggetti, da qualcuno definiti kubarimono (stampe omaggio pregiate) erano xilografie a tiratura molto limitata, come i nostri esemplari numerati, eseguite su cara pregiata ed arricchite con le più preziose raffinatezze incisorie; fuori commercio, venivano distribuite a membri e sostenitori di circoli o a famigliari. Ligustro riprende con questa sua insuperabile abilità che gli è propria, la simpatica usanza giapponese.
(Estratto relazione Prof. Adriano Vantaggi, nato a Genova nel 1949 dove vive e lavora. Ha vissuto in Giappone dal 1973 al 1975 con borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione. Si è laureato in lingue e civiltà orientali presso l’Istituto Orientale di Napoli e tra i migliori allievi del Prof. Adolfo Tamburello. E’ un “Yamatologo” molto quotato. Già consulente del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, autore di numerose pubblicazioni e traduzioni dal giapponese. Accanto ad altri studi, si dedica da anni allo studio della storia dell’antica xilografia giapponese. Collabora inoltre con associazioni culturali dedite all’insegnamento delle arti, della storia e della letteratura orientali)
NOTE:
- …mi fa veramente piacere constatare che, grazie a voi e alle vostre opere, la tradizione del Giappone è salvaguardata in Italia, dirò di più, meravigliosamente trasformata
Daini Tsugahara direttore del Centro culturale e informazione dell’’Ambasciata del Giappone a Bruxelles
- …attraverso le sue opere ritrovo il simbolo del gioioso connubio tra due grandi civiltà e culture, quella del Giappone e dell’Italia…
Atzuko Nishimura Ambasciatore del Giappone a Bruxelles
- Ampia commistione di arti; quella ligure e quella orientale. Le tecniche sono puramente giapponesi ma anche con dei perfezionamenti assolutamente innovativi ed abbastanza strabilianti dal punto di vista del virtuosismo tecnico e poi c’è anche una commistione delle iconografie perché il mondo del Maestro Ligustro è sicuramente una sintesi del mondo ligure: il sole, il mare, i colori e le atmosfere caratteristiche della riviera ...prevalentemente anche i verdi del Maestro Ligustro sono particolarmente evocativi perché sono dei verdi squisitamente liguri”.
Dott.ssa Donatella Failla, direttrice del Museo d’Arte Orientale E. Chiossone - Genova
- …Ecco, finalmente la ricerca era finita. Aveva trovato la soluzione. Filosofia, arte, poesia e forza. La xilografia giapponese! Ma attenzione però a non confondere le incisioni di Ligustro come delle giapponeserie, una mera imitazione della tecnica xilografica giapponese. È veramente vocazione, una sorta di “furore” compositivo che concorda perfettamente con la sua visione filosofica-meditativa. Le visioni reali di Ligustro sono quelle del suo mondo, della sua Oneglia, perfettamente collocate in un universo fluttuante di sensi in cui la filosofia giapponese viene piegata alla sua filosofia della vita…
Carlo Senesi, amico di Ligustro, ha insegnato disegno e storia dell'arte nei licei scientifico e magistrali di Imperia.
- Il quadro di Ligustro presenta una ricca simbologia, la cui comprensione credo possa contribuire ad accrescere l’emozione immediata che suscita. Esso raffigura in maniera concentrata e potente quell’unità profonda degli esseri viventi tra di loro e con la natura che la ricerca filosofica tenta sempre, attraverso il discorso, di afferrare e giustificare. E’ una immagine del raro connubio tra arte e pensiero, tra ragione e sentimento, tra intuizione e riflessione che rende possibile cogliere, in un istante e con assoluta chiarezza, un momento della nostra storia che ci appare, forse perché vi siamo immersi, confuso e problematico
Silvio Zaghi professore di filosofia Liceo Classico De Amicis di Imperia
Presentazione la stampa di Ligustro “Migrazioni terzo millennio” presso Circolo ARCI
- “Ligustro all’inizio ha “resuscitato” una tecnica che in Giappone era ormai desueta ed abbandonata. Così la sua mediazione ha attraversato i tempi, i secoli e la storia. La “stanza dell’Oriente”, nella quale Ligustro si è venuto introducendo, a passi lievi, è divenuta la sua casa, senza che per questo egli dovesse abbandonare la nativa Oneglia”.
Prof. Marzio Dall’Acqua, docente e storico
- Ligustro, ha avuto il grande merito, con le sue opere, aldilà delle sue indubbie e straordinarie capacità di artista, di “zoomare”, se è concesso il termine, su questa dimensione sconosciuta e lontana. Di questa focalizzazione ne è testimone lo scrittore Basilio Cadoni, il quale scrive all’artista dicendo: “I suoi surimono mi dicono non soltanto come le sue realizzazioni implichino, in prima misura pazienza e passione, ma soprattutto mi inducono a riflettere sul senso degli infiniti mondi dell’arte. Mi inducono a riflettere, in particolare su una matrice di una antica, diversa, misteriosa civiltà e a confessare a me stesso quanto sia esile la mia cognizione della cultura dell’Estremo Oriente, della quale conosco qualche poeta. A me, e forse non soltanto a me, è certamente dato percepire la bellezza, la ricercatezza dei suoi surimono, ma non, con mio grande rammarico, il sub-stratum profondo, la segreta linfa concettuale-storico-filosofica che è il referente delle sue opere, e me ne dolgo. Perché se fossi più cognito potrei maggiormente onorare la sua arte. Tuttavia la bellezza delle sue stampe mi affascina, perché, anche se difetto degli strumenti di riscontro, ne sento tutto il segreto, luminoso, suadente incanto”
Basilio Cadoni scrittore - Margherita Faustini, intervista in Ex libris Rivista italiana di xilografia, ex libris e piccola grafica n.12, ottobre 1989 febbraio 1990
- Questi anni trascorsi a stretto contatto con il mondo di Ligustro, respirando la sua arte, ascoltando attraverso i nostri colloqui ciò che pensava e viveva per poi vederlo realizzato nel suo linguaggio figurativo, mi permettono oggi di capire l’atteggiamento estremamente positivo e l’ottimismo che lo hanno sempre contraddistinto, qualità che gli hanno permesso di trasformare le sue aspettative in certezze e di vedere anche le speranze altrui potenzialmente realizzabili. Il segreto del successo e del raggiungimento di ogni suo obiettivo, sta proprio nella costante e incrollabile volontà di non discernere il pensare dall’agire, dove l’idea, il pensiero geniale, deve necessariamente portare attraverso la sperimentazione ai risultati positivi prefissati.
Tesi 110 e Lode Monica Ramò Imperia insegnante
- Ho avuto la grande fortuna di essere presente ad alcune mostre del Maestro Ligustro: Chiossone di Genova e Polivalente ad Imperia, Castello di Garlenda e CARIGE Direzione Cassa di Risparmio di Genova, Genova e ho letto, in vari siti, molta documentazione dei suoi lavori e le sue immense stampe sono una vera delizia per l’anima, come doni divini. Penso anche che questi lavori possano essere come sogni per guidare l’anima di chi è cieco nel cammino della vita. Certo l’umanità semina lungo il cammino una folla innumerevole di mediocri, di deboli di spirito, di idioti morali, di pazzi, di criminali, di degenerati di ogni qualità, tuttavia ci sono anche persone così che ci danno GRANDE fiducia. GRAZIE MAESTRO
Claudio Baldi 7 ottobre 2007
- Il Maestro Ligustro non è solo un maestro d’arte ma anche di vita, dolce, sereno e così delicato nella sua umanità…complimenti, questi sono i veri maestri… Io ho incontrato molti “maestri”, ma quelli davvero grandi sono pochi…
Fabiola Mercandetti Roma Artista e ricercatrice nel campo del non tossico per le incisioni
- …Quello di Ligustro fu per quasi vent'anni un lavoro incessante e mastodontico, quasi insormontabile... Un percorso superato soltanto con la pratica della Costanza e di una Pazienza incrollata. E se queste frasi possono sembrare molto forti e d'effetto, sono anche testimonianza di un atteggiamento di vita, forse lo stesso atteggiamento che portava Ligustro a lavorare anche la mattina di Pasqua e poi a Natale e a Ferragosto. Allora, in questo caso, il lavoro diventa meditazione, un ''qualcosa da fare'' che ti aspetta ogni giorno e nonostante la fatica si trasforma in motivo di Gioia. Era la Edo dei circoli letterari e dove ancora si ricordavano le antiche cronache del principe Genji, dove tutti conoscevano il Maestro Zen Gibon Sengai che fu qualche centinaio di anni in vantaggio su Picasso e Cézanne , dove Hiroshige stampava pesci e mari in tempesta. In questo laboratorio ad Imperia, dicevo, dove un orologio rotto era appeso ad uno scaffale, il tempo scorreva in modo differente che altrove...Con la volontà di poter fare sempre di meglio, e di poter superare ogni giorno i confini e i traguardi raggiunti, il Lavoro si trasforma nel Mezzo per Affinare un Pensiero, per sviluppare Idee, che diventano Discorsi, Citazioni, ed Espressione di un Sentire e di un Relazionarsi con se stessi, con gli altri, con il mondo e le cose...In questo modo l'Artista-Artigiano vive ogni giorno la Serenità, la Bellezza e la Gioia di Vivere. In realtà, il mio Maestro Ligustro, dedicò la sua seconda vita alla ricerca della Bellezza... e non fu banalmente la Bellezza dell'opera d'Arte. Fu la bellezza delle idee e dei colori e quella delle relazioni con gli altri, La Bellezza di ogni aspetto della quotidianità, e si traduceva nella gioia e nello stupore di guardare il cielo o nel perdersi nelle fitte trame di un formicaio... ……….Fu così che la scuola del maestro Ligustro costituì un luogo aperto a tutti, un luogo di dialogo e di conoscenza, dove alcuni giovani ragazzi ed artisti hanno avuto la possibilità di creare, di esprimersi e di migliorare nel proprio percorso artistico e di vita...
Grazie, MAESTRO!
Tesi 110 e lode Fulvio Ioan Imperia - Genova insegnante
- …Nei suoi argomenti quotidiani non mancava davvero nulla ed ascoltarlo dava a chiunque si trovasse nel suo studio la sensazione di immergersi in un sapere infinito. …Ho appreso dal Maestro l’arte dell’osservazione.. l’osservazione dell’ordinario che spesso può ispirare a qualcosa di straordinario, come nel caso degli I’mPhone...ritagliare, raccogliere fotografie, articoli di giornale…ho trovato la creatività anche nel modo di nutrirmi, anima e corpo, di curarmi e soprattutto di pensare...ho imparato ad essere OSSERVATORE dei miei pensieri. ……Ricordo luminari della cultura e medici, artisti e barboni e perfino un gatto che visse nello studio per mesi senza che nessuno di noi se ne accorgesse. Le risate rinfrescavano l’ambiente come l’acqua nella cascata. Ligustro era una forza della natura. L’umorismo era il sale della vita per Ligustro e nessuno, credo proprio nessuno è rimasto indenne al suo buon umore, alla sua esplosione di gioia sapiente…
GRAZIE MAESTRO
Convegno a Genova Stefania Semolini Edhéra, Artista e allieva di Ligustro
- …Possiamo ammirare e riscoprire le speciali tecniche di lusso per l’abbellimento della stampa tramite le opere di Ligustro che sono uno straordinario concentrato di queste antiche e raffinatissime tecniche di “embellissement”. Nessuna riproduzione fotografica potrà mai rendere l’idea della bellezza barocca e senza tempo delle opere di Ligustro. Ammiratene dal vero una e lasciatevi stupire dai bagliori di oro e argento, di palladio e platino applicati in finissima foglia o in forma di impalpabile polvere, dalla magnifica lucentezza della polvere di mica che può rendere un dettaglio il fulcro della stampa o vestire di luce lo sfondo stampato, soffermatevi sulla morbida setosità conferita dalla polvere di perla ai petali dei fiori o alle ali di leggiadre e svolazzanti farfalle, lasciate scorrere lo sguardo nei più luminosi blu di cieli sconfinati che si trasformano in tramonti o albe e portano lo spettatore a scoprirsi nelle profondità degli abissi, sfumature magistrali, impercettibili, che tramutano in acqua il cielo. In onore del (mio) grande Maestro Ligustro, invito tutti gli artisti-stampatori contemporanei a riscoprire, usare e includere nella loro pratica quotidiana le antiche tecniche di lusso del periodo Edo, della xilografia giapponese riscoperte da Ligustro.
Hellory Maria Nella Ponte, Artista e allieva di Ligustro
Il Comune di Imperia ha dedicato una sala a Ligustro, presso la biblioteca civica e la sala è fruibile pubblicamente, come punto di riferimento di eccellenza, per consultare tutto il materiale donato per approfondimenti personali ed eventi divulgativi.
Ligustro si spegne serenamente l'11 dicembre 2015, circondato dall'affetto dei suoi cari e dei molti amici: dal suo amato Giappone, racchiuso nel piccolo studio di Imperia Oneglia, Ligustro lascia straordinarie idee da intuire e fantastiche opere da ammirare.
In diverse occasioni Ligustro, con le sue stampe, i surimono, gli e-goyomi, gli hashira-e, mitate, gli ex libris, gli haiku e con il kaimei (cambio di nome) ha contribuito a rafforzare i legami tra Italia e Giappone.
In tutte le preziose opere, si possono notare i principali temi della produzione artistica del Maestro Ligustro quali la profondità, la luce, la bellezza femminile, la vita, la felicità, l'amicizia, la famiglia e la sua armonia, l'educazione, la cultura, la natura ed un mondo migliore.
“I miei colori non sono quelli che comperi in giro, non esistono, sono miei, creati da me…! Ma ora il pensiero va ai miei allievi, che possano continuare il mio lavoro ed espandersi in maniera che si ritorni ad un mondo molto più limpido, più bello, più gioioso”
Ligustro
Il mondo delle stampe giapponesi era indissolubilmente legato a due grandi personaggi ed amici che oggi non sono più con noi: JACK RONALD HILLIER (Londra 28, 8, 1912 - 5, 1, 1995) Giovanni Berio in arte LIGUSTRO (Imperia 1, 1, 1924 - 11, 12, 2015)
The Municipality of Imperia has dedicated a room to Ligustro, in the civic library and the room can be used publicly, as a reference point of excellence, to consult all the material donated for personal insights and dissemination events.
Ligustro passed away peacefully on 11th December 2015 surrounded by loved ones and many friends: from his beloved Japan, held in his small studio in Imperia Oneglia, Ligustro leaves extraordinary ideas to grasp and wonderful artworks to enjoy.
Ligustro in several occasions has helped to strengthen the relationships between Italy and Japan thanks to his prints, surimono, e-goyomi, hashira-e, mitate, ex libris, haiku and the kaimei (change of name).
In all his precious artworks, we can observe the main themes of his artistic production such as the depth, light, female beauty, life, happiness, friendship, family, harmony, politeness, culture, nature and a better world.
“My colors are not the ones you buy around, they don't exist, they are mine, created by me…! But now my thoughts turn to my pupils, who can continue my work and expand so that we return to a much clearer, more beautiful, more joyful world"
Ligustro
The world of Japanese prints was inextricably linked to two great personalities and friends who are no longer with us today: JACK RONALD HILLIER (London 28, 8, 1912 - 5, 1, 1995) Giovanni Berio in art LIGUSTRO (Imperia 1, 1, 1924 - 11, 12, 2015)
Mostra al Museo Chiossone di Genova 12 dicembre 1996 hanno scritto:
Poeta della luce |
Fuori piove |
Propizio sia |
Ligustro espone |
Anche per noi il tuo sogno |
Dentro il sole |
Non c’è niente da aggiungere, basta guardare attentamente le opere
…E’ sempre presente nei suoi lavori il sole, tanto amato da Ligustro, fonte di illuminazione e di vita… (ha scritto un visitatore di una mostra 1996)
…Il sole che illumina il nostro pianeta è la metafora di quel calore interiore (per dirla con le parole dell’autrice, le luci interne) che consente ai sogni di difficile realizzazione, in questo caso, la civile convivenza tra i popoli, di avere un futuro più luminoso. Caterina Garibbo Siri scrittrice Presentazione la stampa di Ligustro “Migrazioni terzo millennio” presso Circolo ARCI 16 12 2005
Ligustro cacciatore di arcobaleni: “ Intorno alle tue mani…..pulviscolo di luce. Onnipresente, il tuo sole interiore danza” Adriana Ferrari Articolo su New Magazine Imperia luglio 2007
La poesia di Ligustro sembra inquadrarsi perfetta nel clima attuale che ci vede lottare per conseguire la nostra vittoria, che ci vede agognare il sole che illumina la terra vento che sferza il nostro viso. La gioia di vivere consiste sempre in semplici cose. (A.N. Commento di una Studiosa delle stampe di Ligustro approfondendo suoi vari lavori nel triste periodo del corona virus Covid-19 aprile 2020)
GRAZIE Ligustro per questi versi e quest'immagine allegra che mi fa iniziare la giornata con la stessa leggerezza delle ali di farfalle che vanno verso il sole (A.D.R. Commento di una Studiosa delle stampe di Ligustro approfondendo suoi vari lavori nel triste periodo del corona virus Covid-19 aprile 2020)
Bellissima l'immagine delle farfalle svolazzanti che denotano l'animo poetico dell' autore. I colori vividi e meravigliosi ci danno un momento di allegria. ll mondo giapponese deve essere grato a Ligustro che ha fatto rivivere una loro arte antica diversamente dimenticata. (C.F. Commento di una Studiosa delle stampe di Ligustro approfondendo suoi vari lavori nel triste periodo del corona virus Covid-19 aprile 2020)
Il comune di Imperia sarà orgoglioso del loro concittadino (G.R. Commento di una Studiosa delle stampe di Ligustro approfondendo suoi vari lavori nel triste periodo del corona virus Covid-19 aprile 2020)
Il Maestro Ligustro ha colto la gioia di vivere in tutti gli aspetti della vita che è dinamismo e mettersi alla prova per provare e gioire dei traguardi raggiunti. (A.D.R. Commento di una Studiosa delle stampe di Ligustro approfondendo suoi vari lavori nel triste periodo del corona virus Covid-19 aprile 2020 )
…è proprio bella e da il senso delle cose vere da cogliere ogni giorno senza dare nulla per scontato. (A.N. Commento di una Studiosa delle stampe di Ligustro approfondendo suoi vari lavori nel triste periodo del corona virus Covid-19 aprile 2020)
STRALCIO DI ALCUNE LETTERE DI JACK HILLIER A LIGUSTRO
Ligustro ha tenuto una fitta corrispondenza con l’amico Jack Hillier di Londra
- La tua stampa è cosi incantevole, cosi squisitamente intagliata e stampata, che penso di non aver nulla da insegnarti …A giudicare dalla stampa che mi hai mandato, non hai bisogno di ulteriore istruzione…Penso che tu disponga di tutte le tecniche necessarie per il tipo di stampa riccamente ornato che il surimono” richiede.
10 luglio 1987
- (Le stampe) sono molto cariche di simbolismo, e richiamano il "surimono" giapponese, una volta di più, nella compenetrazione fra la parte poetica e i motivi pittorici ……non mi hai spiegato una cosa: come ottieni un cosi perfetto allineamento dei blocchi? Ancora, come raggiungi una così meravigliosa fusione dei colori come, ad esempio nello sfondo di "Agosto" e nel cielo di "Luglio"? Essi paiono essere il risultato di un modo di stampare incredibilmente sofisticato.
8 settembre 1987
- La stampa "Natale" è un altro intenso sforzo tecnico (tour de force)...Apprezzo particolarmente la coda della cometa di Haley che il topo ha rosicchiato.
23 dicembre 1987
- Il tuo dono è un capolavoro, frutto d'un intenso sforzo tecnico. Devo congratularmi con te per la calligrafia, eccellente e leggibile, del testo poetico (haiku)
19 gennaio 1988
- Il "tanzaku” di merli neri nella neve è la tua trasposizione della stampa di Seitei, come una trasposizione di Liszt d'un lied di Schubert. Apprezzo la perizia delle tre prove separate di "Alba e fiori di pruno", e non riesco ancora a comprendere come tu abbia raggiunto una tale abilità nell'intaglio dei blocchi…Non conosco alcun altro artista occidentale che possa rivaleggiare a tal punto con i giapponesi in questo particolare campo.
9 aprile 1988
- …un vario assortimento di “hashira-e" e “shikishi", che mostrano tutte le tue tecniche sorprendenti. È sbalorditivo che tu, un italiano, abbia dovuto produrre uno ''shikishi" accompagnato da un "haiku". Tuttavia il risultato è assai armonioso e toccante.
24 settembre 1988
- È delizioso trovare il motivo di "Hotei a cavallo di un asino" che ritorna di volta in volta…Esso è molto efficace sulla "marezzatura" (effetto marmoreo) della carta decorativa - un altro trionfo della tua tecnica. I due “hashirakake” sono eccezionali imprese di stampa …le stampe d'un artista che è come la reincarnazione d'un disegnatore di “surimono” del diciannovesimo secolo, ma che, a differenza del suo “antenato” giapponese, intaglia i blocchi e li stampa.
10 luglio 1989
- L’“e-goyomi” per l'anno dei cavalli una delle tue stampe più riuscite…la colorazione è squisita, e mi ricorda certe miniature islamiche.
21 marzo 1990
- Il mondo adesso è malato, e ci serve qualcosa di luminoso e speranzoso, come le sue stampe.
8 febbraio 1991
- È affascinante vedere il tuo personale trattamento della poesia erotica…penso che la base dei tuoi disegni sia lo "shunga" di Hokusai, e tuttavia i tuoi ornamenti sono del tutto originali, e creano un genere interamente nuovo.
4 agosto 1993
Jack Hillier può essere considerato uno dei maggiori esperti al mondo di Arte giapponese
NOTA:
I preziosi biglietti “giapponesi” AUGURI SI DICE “SURIMONO”
Nulla di più esatto dell’affermare che i surimono sono i più bei biglietti d’auguri e di circostanza mai realizzati. Queste “cose stampate” (è la traduzione letterale) venivano prodotte in Giappone tra la metà del Sette e la metà dell’Ottocento in occasioni molto particolari e non per il mercato, ma per circolazione privata.
C'era a quei tempi una gran passione per i circoli letterari patrocinati da ricchi mercanti; samurai, editori. Ci si riuniva periodicamente e si facevano gare di poesia e calligrafia. In queste occasioni un pittore, a volte anche un poeta o un calligrafo, creavano una silografia a commemorazione dell'evento. In poche copie, impressa con tecnica raffinatissima e costosa, a molti colori, con aggiunta di polvere d'oro, argento, mica, a volte con l'inserzione di schegge di madreperla o altro materiale prezioso, era riservata alla diffusione fra i membri del circolo.
L'inizio dell'anno, corrispondente, secondo l'antico calendario lunare, al primo giorno di primavera e, grosso modo, alla metà di febbraio era il momento più propizio. Vi si facevano coincidere altre occasioni da immortalare coi surimono: la fondazione di un nuovo circolo, il mutamento di un nome d'arte, il passaggio di un attore a ruoli più importanti, secondo la rigida gerarchia teatrale di allora come di oggi, con l'assunzione di un nuovo nome-titolo.
I soggetti sono tutti impregnati di metafore e allusioni come le poesie che li accompagnano e i 'più .grandi artisti vi si sono cimentati. Alcuni, anzi, non hanno prodotto che surimono nella loro carriera grafica.
Pressoché ignorati dal grande collezionismo per molto tempo sono divenuti ormai uno degli argomenti di studio più appassionanti nel settore della silografia nipponica, anche per il gran numero di falsi d'epoca che sono stati individuati. In Italia hanno raggiunto l'apice della notorietà con la mostra che Helena Markus ha curato per il Centro Piemontese di Studi sul Medio ed Estremo Oriente a Torino due anni fa.
Roger Keyes è senz'altro lo studioso che, negli ultimi anni, ha maggiormente approfondito le ricerche su queste affascinanti opere dell'incisione. La pubblicazione, ora, per i tipi di Philip Wilson del monumentale The Art of Surimono costituisce un punto miliare non solo nella loro conoscenza in senso tecnico ma in rapporto ai vari ambienti letterari oltre che artistici e al peso esercitato nel mondo culturale in genere del Giappone proto-moderno.
The Art of Surimono è basato sullo studio della raccolta nella Chester Beatty Library di Dublino, una delle più importanti del settore non solo, per la rappresentatività, ma per la qualità e condizione delle prove. Sir Chester Beatty, che principiò la collezione nel 1954, affidandone la costituzione al massimo esperto vivente del settore, Jack Hillier, pose una condizione fondamentale e inderogabile: la perfetta condizione delle incisioni da acquisire.
Ma il lavoro di Roger Keyes non si limita, come del resto si può notare anche dall'altro volume di poco anteriore a questo: Surimono, a uno studio testuale delle singole opere. Lo storico dell'arte americano è invece preoccupato di fornire strumenti preziosi sull'intricato mondo dei circoli letterari, sulla loro implicazione con quello dei pittori e degli editori d'arte. Il libro contiene, oltre alla dettagliata catalogazione di centinaia di opere e alla lussuosa riproduzione di parte di esse, una appendice sui poeti (in alcuni casi sarebbe più equo dire scrittori di poesie) che iscrissero i loro versi, sul surimono.
Preziosissimo è l'accurato, specifico capitolo sulle copie d'epoca dei surimono quadrati di cui l'Autore ha ricostruito pazientemente i modi e i luoghi di provenienza sulla base di molta ricerca e di documenti rinvenuti in Giappone.
prof. Gian Carlo Calza
Roger S. Keyes, The Art of Surimono. Privately published Japanese woodblock prints and books, 2 vv. Sotheby, sterline 150.oo
Idem, Surimono. Privately printed Japanese prints, pp. 199 ill. Kodansha. Internationa, US 50.oo.
Laureato all'Università di Pavia. Tesi: L'influenza dell'India nella formazione dell'Inghilterra moderna. Harkness Fellow del Commonwealth Fund of New York (1966-68). Vincitore della Fulbright scholarship del Governo americano (1966). Professore di Storia dell'arte dell'Asia Orientale presso l'Università di Venezia (dal 1971). Direttore dello Hokusai Centre for Japanese Arts dal 1990. Fellow della Japan Foundation (1975, 1995).Visiting Scholar - Columbia University (1989-90). Direttore dell'Hokusai Paintings Project - Università di Venezia e dell'Italian National Research Council (Catalogazione delle opere di Hokusai nelle collezioni europee). Consulente per la XIX Esposizione Internazionale Identità differenze, Triennale di Milano, 1996. Dal 1°novembre 2000 è membro del Senato Accademico dell'Università "Ca Foscari di Venezia", nonché Presidente del Corso di Diploma Universitario per Traduttori e Interpreti, sede di Treviso.
Una lettera di Jack Hillier
Ligustro Berio era senz’altro destinato a diventare un creatore di stampe, ed in particolare modo di quelle realizzate attraverso incisioni su legno e con successiva stampa a colori, come era in uso nello straordinario “Periodo Edo” nel Giappone del 1615 – 1868 con lo splendore dell’”UCHIYO-E”.
Durante una lunga convalescenza, a seguito di una malattia cardiaca, nel 1972 egli cominciò ad interessarsi alla pittura ad olio, ma non trovò in tale tecnica piena soddisfazione.
Più tardi si perfezionò nel pastello, ma anche questa tecnica non realizzò le sue aspettative: pur tuttavia fu proprio il pastello che lo portò ad uno studio approfondito di moltissime qualità di carta.
Furono, più di ogni altra cosa, la scoperta delle sorprendenti qualità delle carte giapponesi fatte ancora a mano, che condussero “Ligustro” all’antica grafica giapponese.
Abbastanza repentinamente, trovò che non solo era attratto, ma particolarmente portato a cimentarsi nell’incisione dei blocchi dei legni adatti con il fine di stampare nello stile “NISHIKI-E” (il coloratissimo stile detto “Broccato”).
Ma Ligustro aveva altresì un inaspettato talento nel realizzare manualmente questa intricata tecnica orientale.
Avendo così trovato un mezzo che gli permetteva di esprimersi, imparò da autodidatta i laboriosi e difficoltosi processi della stampa a colori ed in questa si perfezionò.
Numerosi sono stati gli artisti occidentali che hanno tentato di realizzare stampe a colori usando i blocchi di legno incisi.
Per esempio Henry Riviere e John Platt, ma nessuno ha raggiunto la maestria di Ligustro, sia nella padronanza della complessità tecnica di incisione che in quella della stampa.
Tra gli antichi artisti giapponesi, gli esempi più eclatanti di questo virtuosismo tecnico furono riservati ad un certo tipo di creazione, usualmente di piccolo formato, denominato “SURIMONO” (letteralmente: una cosa stampata) ma in effetti era usualmente una stampa commemorativa od un mezzo per porgere auguri ed altresì una pubblicazione per l’inaugurazione di un circolo letterario ecc. o semplicemente un mezzo per pubblicare versi.
Sorprendentemente, Ligustro Berio, ha seguito i maestri giapponesi, non solo nelle tecniche dell’incisione delle tavole a colori, ma anche nel creare xilografie policrome ricche di simbolismo con incorporate poesie (HAIKU’, KIOKA) in calligrafia giapponese ed un fantasioso uso d’immagini, di sigilli incisi a mano.
Questi ultimi, possono semplicemente dare “Nomi all’artista” od esprimere, con simboli pittorici, buoni auguri di longevità, felicità od altro.
Ma la più sorprendente dote dell’artista è la sua insuperabile abilità nell’incidere il legno e nel raggiungere effetti di stampa che competono con il virtuosismo degli abilissimi incisori e stampatori del 1600 – 1800 giapponesi.
Nessuna riproduzione a colori può ”Rendere giustizia” all’originale, sia per la brillantezza metallica della patina di oro e argento, sia per la superficie trattata con lacca e mica o per la stampa cieca usata per ottenere effetti di rilievo.
Il “SURIMONO” quadrato delle “LUCCIOLE E LUNA CRESCENTE” dà qualche idea sulla complessità della venatura dell’oro e dell’argento e sulla gradazione del colore nel cielo, dall’indaco al lilla, che serve come sfondo alle lucciole, ognuna con il suo alone di argento e di brillante mica. Un altro “SURIMONO” mostra un ragno su di una ragnatela d’argento di squisita fragilità; esausto tra i papaveri in un campo ed uno spaventapasseri, e sul fondo, come avviene spesso nelle stampe di Ligustro, appare un glorioso sole rosso ed immenso.
Nella serie di stampe “SURIMONO” dedicate ai dodici mesi dell’anno, Febbraio ci porta l’inserzione di un gruppo di anemoni pieni di colore che brillano di rugiada su di un manto nevoso sotto scuri alberi.
Sempre nelle opere di Ligustro, c‘è questo tipo di inaspettata poesia espressa in incisioni su legno con colori di incredibile raffinatezza.
Esse sono uniche tra le grafiche moderne.
Jack Hillier
Jack Hillier, per 25 anni un consulente sulle arti orientali presso la Sotheby, è l’autore di numerosi libri riguardanti stampe e quadri Giapponesi. Le sue più recenti pubblicazioni sono Japanese Prints and Drawings from the Vever Collection (Sotheby’s, 1976) e The Art of Hokusai in Book Illustration (Sotheby’s and University of California Press, 1980).
Una lettera di Fukuda Kazuhiko
In un giorno della prima decade di giugno del 1991, quasi aprissi un piccolo, misterioso recipiente in bambù, schiudevo l’uscio dell’atelier di Ligustro nella città portuale di Imperia, prossima al confine di stato con la Francia.
L’odore dell’inchiostro da stampa e dell’acqua salmastra aleggiava nello studio e, come la chiara luce solare dell’Europa meridionale si riversò all’interno, dapprima io non scorsi nulla, ma nell’aria cantavano, danzavano innumerevoli i colori di xilografie intrise di abbacinanti ori, argenti, rossi, verdi.
La xilografia policroma, sorta in Giappone sotto il nome di “Nishiki-e”, è rinata ad Imperia, ai bordi del Mediterraneo, in forme del tutto nuove.
Nelle xilografie di Ligustro non vi è la poetica amante delle tinte sobrie e del senso della natura alla maniera nipponica, i colori sono invece oltremodo limpidi, vivaci, brillanti: una vera sarabanda cromatica di luce e colore mediterranei.
Le goffrature in rilievo, le sfoglie d’oro e d’argento non hanno i toni delle “stampe di broccato”: hanno la beltà degli arazzi alla Gobelin, densi e sontuosi. Così l’incisione su legno, che ha varcato i confini (del Giappone), lo spazio ed il tempo, hanno ricevuto ora, dalla mano di Ligustro, un soffio vitale artistico di magnificenza barocca.
Le stampe di Ligustro sono un mondo poetico dove la Musa suona l’arpa. Osservatene la grazia immediata; non sarò il solo che si inebri di questa pura bellezza. Prendendo a prestito un’espressione degli antichi cinesi, queste xilografie sono luoghi ameni di un paese incantato, simposio a base di nettare ineffabilmente limpido.
Diverse per concezione dalle xilografie giapponesi, esse gettano un novello bagliore sulla moderna incisione e sono nel contempo il prodotto di un mirabile poeta.
Fukuda Kazuhiko
Prof. Kazuhiko Fukuda
Nato ad Osaka. E’ stato professore presso l’Università di Kanazawa.
E’ uno dei massimi studiosi di arte Giapponese. Autore di oltre cento volumi, molti dei quali dedicati alla storia dell’Ukiyo-e, il fantastico mondo delle stampe nipponiche.
Jack Hillier’s letter
Berio Ligustro seemed destined to become a print-maker, and especially a colour-woodblock print-maker.
In convalescence in 1972, after a heart attack, he began to take an interest in oil painting, but found no inspiration in that medium nor in pastel which he came to later.
But pastel did lead him to a study of a variety of papers.
It was, as much as anything, the amazing qualities of Japanese paper that led him to Japanese graphics, and quite suddenly, he found that not only was he drawn to experiment in cutting woodblocks for prints in the “Nishiki-e” style (the colourful “brocade” manner) but that he had an unexpected flair for handling this intricate oriental technique.
Having found a medium that allowed him to express himself, he taught himself the laborious processes of print production. There have been numbers of western artists who have attempted to make woodblocks colour-prints – Henry Rivière and John Platt for instance – but none has approached Ligustro’s mastery of the complexities of cutting and printing techniques.
Among the Japanese the most extreme examples of this technical virtuosity were reserved for a certain, usually quite small, type of print, called “Surimono” (literally a “printed thing”, but in effect usually a commemorative print, or one of seasonal greetings, or simply a mean of publishing verses).
Amazingly, Berio Ligustro has followed the Japanese not only in colour woodblock techniques, but in creating prints that have symbolism and incorporate poetry, Japanese calligraphy and an imaginative use of images, with lavish use of Hand-carved seals that may simply give “artist names” or even some pictorial elements expressing good wishes for longevity or the like.
But certainly, the most astonishing of the artist’s gifts is his surpassing ability in cutting the blocks and achieving printing effects rivalling the virtuosity of the Japanese craftsmen.
No colour reproduction can do justice to the original, either in the brilliance of the metallic gold and silver overlays or the blind printing that is used for embossing.
The square Surimono of “Fireflies and a crescent moon” gives some ideas of the intricacies of gold and silver veining and the gradation of the colour in the sky, from dark indigo to magical lilac serving as a background to the fireflies, each with its silver halo.
Another Surimono shows a spider in a golden web of exquisite fragility, spun between poppies in a field and a scarecrow.
Behind, as so often in a Ligustro print, looms a glorious red sun.
In a series of prints dedicated to the “Twelve Months”, February bears an inset scene of a group of colourful anemones that light up a snowy waste under dark trees.
Always, in his prints, there is this kind of unexpected poetry, expressed in colour woodblocks of incredible accomplishment.
There are unique among modern graphics.
Jack Hillier
Jack Hillier, for twenty-five years a consultant in oriental art to Sotheby’s, is the author of numerous books on Japanese prints and paintings. Among his most recent publications are Japanese Prints and Drawing from the Vever Collection (Sotheby’s, 1976) and The Art of Hokusai in Book Illustration (Sotheby’s and University of California Press, 1980).
Fukuda Kazuhiko’s letter
One day early in 1991, as if I was opening a little, mysterious bamboo container, I opened the door of Ligustro’s workshop in the port town, close to the border with France.
The smell of printer’s ink, and saline permeated the studio and filtered in like the bright sunlight of southern Europe.
At first I could discern nothing, but singing and dancing in the air were the colours without number of wood engraving bathed in dazzling gold, silver, reds, blues and greens.
Coloured woodblock printing, which originated in Japan under the name of Nishiki-e has been reborn in Imperia, on the shores of the Mediterranean, in completely new forms.
Ligustro’s engraving do not depict the sober-tinted poetic lovers and the sense of nature in the Japanese style.
Instead the colours are clear, vivid, brilliant: a real chromatic sarabande of Mediterranean light and colour.
The engraving in relief and the gold and the silver leaf do not have the tones of the “brocade prints”; they have the beauty of Gobelings tapestries, dense and sumptuous.
Thus the art of the woodcut, which has escaped the borders of Japan, of space and of time has now found in the hands of Ligustro in artistic breath of life of baroque magnificence.
Ligustro’s prints create an artistic world where the muse plays the harp.
Look at their immediate grace; I will not be alone in becoming drunk on this pure beauty.
If I may borrow a saying from the ancient Chinese, these engravings are pleasant places in an enchanted country, meeting places ineffably distilled.
Fundamentally different to the Japanese woodcuts, they throw new light on modern engraving and at the same time the product of marvellous poetry.
Fukuda Kazuhiko
Prof. Kazuhiko Fukuda
Born in Osaka. He has been a teacher by University of Kanazawa.
He’s one of the most important studious of Japanese art. He’s the author of more than one hundreds volumes, most of them dedicated to the history of Ukiyo-e, the fantastic world of Japanese prints.
Apertura della sala dedicata al Maestro Ligustro
presso la Biblioteca Civica Leonardo Lagorio di Imperia
Piazza Edmondo De Amicis, 7 - Imperia
In data 9 maggio 2015 si è svolta, presso la sala convegni della Biblioteca Civica Leonardo Lagorio di Imperia, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone e della Fondazione Mario Novaro, l’apertura della sala dedicata al Maestro Giovanni Berio in arte LIGUSTRO quale traguardo successivo dopo l’importante donazione (legni incisi, corrispondenza, calligrafie giapponesi, libri ed opere d’arte personali e di altri autori, l'archivio completo di una vita artistica) del Maestro alla Città di Imperia. La sala è fruibile pubblicamente, come punto di riferimento di eccellenza, per consultare tutto il materiale donato per approfondimenti personali ed eventi divulgativi.
Opening of the room dedicated to Ligustro
at the public library Leonardo Lagorio – Imperia (Italy)
Piazza Edmondo De Amicis, 7 - Imperia
On 9th May 2015, at the public library Leonardo Lagorio of the city of Imperia, with the sponsorship of the Italy Japan Foundation and Foundation Mario Novaro, took place the opening of the room dedicated to the master Giovanni Berio, alias LIGUSTRO as a goal following the important donation (crafted woods, correspondence, Japanese calligraphies, books and artworks, a complete archive of an entire life dedicated to art) of Ligustro to the city of Imperia. The room is usable from the community, as a point of excellence, to consult all the donated material for personal in-depth analysis and follow up meetings.
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PROMEMORIA DI APPROFONDIMENTO PER ALCUNE OPERE
NISHIKI-E DI LIGUSTRO
Le opere Ligustro, oltre ad essere molto belle, contengono molti significati anche importanti, la natura, il rispetto, l’armonia, l’arcobaleno, il sole, le farfalle ecc, oltre ad avere nell’immagine molti studi e ricerche.
Io ho seguitato a fare le schede che facevo con mio padre per aiutare i giovani e gli studiosi ad approfondire. Negli anni infatti, ho avuto molti riscontri anche all’estero che questi lavori sono utili per impegnarsi negli studi e sempre di più per essere EDUCATI AL DOMANI, all'ESSERE e per PERSONALITA' E CULTURA.
Se prendiamo ad esempio La Stampa Pesci Delfini i riferimenti dell’haiku è molto utile per far presente ai giovani che sono importanti i pesci e il muoversi nelle gioiose onde del mare.
I delfini
su alti marosi
gioiose danze.
Delfini
Un altro esempio il Surimono Il vento gioca cielo chiaro mattino anche qui il riferimenti dell’haiku è molto utile per far presente ai giovani che sono importanti i pesci e il muoversi nelle gioiose onde del mare . Il gioco : i bambini per crescere bene, hanno bisogno di giocare molto, di nutrire la loro gioia, la loro capacità di sorridere, di ridere, di dare spazio al senso di libertà, di allegria, al vivere ogni occasione che li diverte, che fa loro esprimere al meglio l’aspetto esplosivo dell’amore per la vita. Giocare per giocare è espressione di energia pura, incontaminata.
Il vento gioca con le vele
I delfini giocano con le onde
Io gioco felice con la natura
Un altro esempio è quanto fatto da una scuola ad Imperia ma vuole essere riproposto anche da altre parti.
F.B.
PER RICERCHE SU STUDI, TESI O APPROFONDIMENTI , CHIEDERE, ARCHIVIO AI GESTORI
francesco.berio AT gmail.com
info. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
TITLE: Print Lindsay Kemp in Onnagata variant 3
In homage to the great master choreographer, mime and dancer whom he had met at the Politeama theater in Genoa
(Lindsay Kemp - Birkenhead, May 3, 1938 - Livorno, August 25, 2018 was a famous British choreographer, actor, dancer, mime and director).
Polychrome woodcut in 145 colors, year of the Monkey 1992
Issues: 6 with different colors and papers
Techniques used in use in the EDO period in Japan:
Nishiki-E |
Brocade prints, a term used to denote the coloured woodcuts produced from 1765 onward using cherry and pear woods |
Bokashi |
Shaded colour printing |
Gindei |
The use of powdered silver to highlight fine details in the print |
Kindei |
Colour given by powdered gold to cover small areas of the prints with decorative motifs |
Kirazuri |
Mica prints, with the application of particles of powdered pearl and mica in order to create silvered or shining effects |
Sabi-Bori |
Method of engraving used to create the effect of brush strokes in Japanese calligraphy |
Wood: The engravings for the contours and for the clichés (clichés in number of 195) were made on cherry wood (Sakura)
Paper: Japanese fine paper
Size of the print: cm 39 cm x 54 cm
Chinese cinnabar seals
Verse Translation: Are you butterfly? Are you dragonfly?
Are you a leaf blown by the wind?
Are you a ghost? Are you sigh?
Are you a fallen star that goes back to the sky?
Are you soul that sails?
Do you exist as a flower or as a dancing poet?
Are you a running cloud?
It is the one who dances that makes the one who sings sing !.
Ligustro's poem is in Japanese metric
Note: Onnagata or Oyama ("woman-role") are Japanese terms for male actors who play female roles in Kabuki theater.
Signature: Signature on the lower right LIGUSTRO
LA STAMPA
QUOTIDIANO - IMPERIA-SANREMO
26 Agosto 2018
MORTO A 80 ANNI IL CELEBRE COREOGRAFO, BALLERINO E MIMO
Anche il Ponente piange Lindsay Kemp Si esibì a Villa Faraldi e fu amico di Ligustro
Stefano Delfino
Imperia
Si era trovato così bene, in quel clima di amicizia e allegria coltivato da Angelo Limarelli, sindaco illuminato, che in una delle cantine del paese aveva creato illustrazioni e fatto dediche a tutti, al punto che, terminati i colori, aveva intinto il pennello nel vino rosso: negli anni Novanta, Lindsay Kemp, il celebre coreografo, ballerino e mimo inglese scomparso ieri a Livorno, era venuto in quella che era chiamata “la piccola Atene tra gli ulivi” come ospite del Festival di Villa Faraldi, all’epoca una delle “perle” culturali della Riviera di Ponente, dove aveva presenziato a una mostra dei suoi dipinti, allestita da Assemblea Teatro.
Da artista poliedrico, Kemp aveva intrecciato rapporti anche con Ligustro Berio, e il maestro incisore, studioso del Giappone, gli aveva donato un’opera che lo ritrae proprio nei costumi di scena di “Onnagata”, uno dei suoi tanti capolavori – oltre al famoso “Flowers”-, termine con il quale nel teatro kabuchi si indicano gli attori maschi che interpretano ruoli femminili. Era una xilografia policroma, realizzata con ben 145 colori, predominate il fucsia, da lui preferito: “Wonderful”, aveva esclamato Lindsay con ammirazione quando l’aveva ricevuta.
Ma Lindsay Kemp, che più volte si è esibito a Genova, alla Liguria era molto affezionato anche perché nel 1996 aveva debuttato al Festival di Borgio Verezzi con il poetico, felliniano “Sogni di Hollywood”
LA STAMPA (newspaper)
DAILY - IMPERIA-SANREMO
26 August 2018
THE FAMOUS CHOREOGRAPHER, DANCER AND MIMO DIED AT 80 YEARS OLD
Even the Ponente weeps Lindsay Kemp He performed at Villa Faraldi and was a friend of Ligustro
Stefano Delfino
Imperia
He found himself so well, in that atmosphere of friendship and joy cultivated by Angelo Limarelli, the enlightened mayor, that in one of the cellars of the town he had created illustrations and made dedications to everyone, to the point that, having finished the colors, he had dipped the brush in red wine: in the nineties, Lindsay Kemp, the famous English choreographer, dancer and mime who died yesterday in Livorno, had come to what was called "the little Athens among the olive trees" as a guest of the Villa Faraldi Festival, at the time a of the cultural "pearls" of the Riviera di Ponente, where he had attended an exhibition of his paintings, set up by the Assembly Theater.
As a multifaceted artist, Kemp had also intertwined relationships with Ligustro Berio, and the master engraver, a scholar of Japan, had given him a work that portrays him in the stage costumes of "Onnagata", one of his many masterpieces - in addition to the famous "Flowers" -, a term used in kabuchi theater to indicate male actors who play female roles. It was a polychrome woodcut, made with 145 colors, predominantly the fuchsia, which he preferred: "Wonderful", Lindsay exclaimed with admiration when he received it.
But Lindsay Kemp, who has performed several times in Genoa, was also very fond of Liguria because in 1996 he made his debut at the Borgio Verezzi Festival with the poetic, Fellini's "Hollywood Dreams"
TITOLO: Stampa Lindsay Kemp in Onnagata variante 1
In omaggio al grande Maestro coreografo, mimo e danzatore che aveva incontrato al teatro Politeama di Genova
(Lindsay Kemp - Birkenhead, 3 maggio 1938 – Livorno, 25 agosto 2018 è stato un famoso coreografo, attore, ballerino, mimo e regista britannico).
Xilografia policroma a 145 colori, anno della Scimmia 1992
Tirature: 6 con colori e carte diverse
Tecniche impiegate in uso nel periodo EDO in Giappone:
Nishiki-E |
Dipinti broccato, termine con il quale si prese ad indicare le xilografie policrome diffusesi a partire dal 1765 (incisioni su legno di pero o di ciliegio). |
Bokashi |
Stampa a colori sfumati |
Gindei |
Impiego di polvere d’argento per dare rilievo a particolari finemente ricavati nella stampa. |
Kindei |
Colore dato da polvere d’oro per coprire minime parti della superficie della stampa con motivi decorativi. |
Kirazuri |
Stampa a mica consistente nell’applicare particelle di polvere di perla e mica al fine di ottenere effetto argentato e brillante. Per la stampa dell’oro e argento. |
Sabi-Bori |
Metodo di incisione per ottenere nella stampa della calligrafia Giapponese l’effetto del pennello. |
Legno: Le incisioni per i contorni e per i cliché (cliché in numero di 195) sono state eseguite su legno di ciliegio (Sakura)
Carta: Carta pregiata Giapponese
Misura della stampa: cm 37 x cm 47,5
Sigilli in cinabro cinese
Traduzione Versi: Sei farfalla? Sei libellula?
Sei foglia soffiata dal vento?
Sei fantasma? Sei sospiro?
Sei stella caduta che al cielo risale?
Sei anima che veleggia?
Esisti come fiore o come poeta danzante?
Sei nuvola che corre?
E’ chi danza che fa cantare chi canta!.
La poesia di Ligustro è in metrica Giapponese
Nota: Onnagata o Oyama ("donna-ruolo") sono termini giapponesi che indicano attori di sesso maschile che interpretano ruoli femminili nel teatro Kabuki.
Firma: Firma in basso a destra LIGUSTRO, sigillo in basso a destra MON AUGURALE MOLTI COLORI MOLTITUDINE DI COLORI MI CIRCONDA, sigillo in alto a sinistra FUJI
MON AUGURALE GIORNO E NOTTE.
LA STAMPA
QUOTIDIANO - IMPERIA-SANREMO
26 Agosto 2018
MORTO A 80 ANNI IL CELEBRE COREOGRAFO, BALLERINO E MIMO
Anche il Ponente piange Lindsay Kemp Si esibì a Villa Faraldi e fu amico di Ligustro
Stefano Delfino
Imperia
Si era trovato così bene, in quel clima di amicizia e allegria coltivato da Angelo Limarelli, sindaco illuminato, che in una delle cantine del paese aveva creato illustrazioni e fatto dediche a tutti, al punto che, terminati i colori, aveva intinto il pennello nel vino rosso: negli anni Novanta, Lindsay Kemp, il celebre coreografo, ballerino e mimo inglese scomparso ieri a Livorno, era venuto in quella che era chiamata “la piccola Atene tra gli ulivi” come ospite del Festival di Villa Faraldi, all’epoca una delle “perle” culturali della Riviera di Ponente, dove aveva presenziato a una mostra dei suoi dipinti, allestita da Assemblea Teatro.
Da artista poliedrico, Kemp aveva intrecciato rapporti anche con Ligustro Berio, e il maestro incisore, studioso del Giappone, gli aveva don
TITOLO: Stampa Lindsay Kemp in Onnagata variante 1
In omaggio al grande Maestro coreografo, mimo e danzatore che aveva incontrato al teatro Politeama di Genova
(Lindsay Kemp - Birkenhead, 3 maggio 1938 – Livorno, 25 agosto 2018 è stato un famoso coreografo, attore, ballerino, mimo e regista britannico).
Xilografia policroma a 145 colori, anno della Scimmia 1992
Tirature: 6 con colori e carte diverse
Tecniche impiegate in uso nel periodo EDO in Giappone:
Nishiki-E |
Dipinti broccato, termine con il quale si prese ad indicare le xilografie policrome diffusesi a partire dal 1765 (incisioni su legno di pero o di ciliegio). |
Bokashi |
Stampa a colori sfumati |
Gindei |
Impiego di polvere d’argento per dare rilievo a particolari finemente ricavati nella stampa. |
Kindei |
Colore dato da polvere d’oro per coprire minime parti della superficie della stampa con motivi decorativi. |
Kirazuri |
Stampa a mica consistente nell’applicare particelle di polvere di perla e mica al fine di ottenere effetto argentato e brillante. Per la stampa dell’oro e argento. |
Sabi-Bori |
Metodo di incisione per ottenere nella stampa della calligrafia Giapponese l’effetto del pennello. |
Legno: Le incisioni per i contorni e per i cliché (cliché in numero di 195) sono state eseguite su legno di ciliegio (Sakura)
Carta: Carta pregiata Giapponese
Misura della stampa: cm 37 x cm 47,5
Sigilli in cinabro cinese
Traduzione Versi: Sei farfalla? Sei libellula?
Sei foglia soffiata dal vento?
Sei fantasma? Sei sospiro?
Sei stella caduta che al cielo risale?
Sei anima che veleggia?
Esisti come fiore o come poeta danzante?
Sei nuvola che corre?
E’ chi danza che fa cantare chi canta!.
La poesia di Ligustro è in metrica Giapponese
Nota: Onnagata o Oyama ("donna-ruolo") sono termini giapponesi che indicano attori di sesso maschile che interpretano ruoli femminili nel teatro Kabuki.
Firma: Firma in basso a destra LIGUSTRO, sigillo in basso a destra MON AUGURALE MOLTI COLORI MOLTITUDINE DI COLORI MI CIRCONDA, sigillo in alto a sinistra FUJI
MON AUGURALE GIORNO E NOTTE.
LA STAMPA
QUOTIDIANO - IMPERIA-SANREMO
26 Agosto 2018
MORTO A 80 ANNI IL CELEBRE COREOGRAFO, BALLERINO E MIMO
Anche il Ponente piange Lindsay Kemp Si esibì a Villa Faraldi e fu amico di Ligustro
Stefano Delfino
Imperia
Si era trovato così bene, in quel clima di amicizia e allegria coltivato da Angelo Limarelli, sindaco illuminato, che in una delle cantine del paese aveva creato illustrazioni e fatto dediche a tutti, al punto che, terminati i colori, aveva intinto il pennello nel vino rosso: negli anni Novanta, Lindsay Kemp, il celebre coreografo, ballerino e mimo inglese scomparso ieri a Livorno, era venuto in quella che era chiamata “la piccola Atene tra gli ulivi” come ospite del Festival di Villa Faraldi, all’epoca una delle “perle” culturali della Riviera di Ponente, dove aveva presenziato a una mostra dei suoi dipinti, allestita da Assemblea Teatro.
Da artista poliedrico, Kemp aveva intrecciato rapporti anche con Ligustro Berio, e il maestro incisore, studioso del Giappone, gli aveva donato un’opera che lo ritrae proprio nei costumi di scena di “Onnagata”, uno dei suoi tanti capolavori – oltre al famoso “Flowers”-, termine con il quale nel teatro kabuchi si indicano gli attori maschi che interpretano ruoli femminili. Era una xilografia policroma, realizzata con ben 145 colori, predominate il fucsia, da lui preferito: “Wonderful”, aveva esclamato Lindsay con ammirazione quando l’aveva ricevuta.
Ma Lindsay Kemp, che più volte si è esibito a Genova, alla Liguria era molto affezionato anche perché nel 1996 aveva debuttato al Festival di Borgio Verezzi con il poetico, felliniano “Sogni di Hollywood”
ato un’opera che lo ritrae proprio nei costumi di scena di “Onnagata”, uno dei suoi tanti capolavori – oltre al famoso “Flowers”-, termine con il quale nel teatro kabuchi si indicano gli attori maschi che interpretano ruoli femminili. Era una xilografia policroma, realizzata con ben 145 colori, predominate il fucsia, da lui preferito: “Wonderful”, aveva esclamato Lindsay con ammirazione quando l’aveva ricevuta.
Ma Lindsay Kemp, che più volte si è esibito a Genova, alla Liguria era molto affezionato anche perché nel 1996 aveva debuttato al Festival di Borgio Verezzi con il poetico, felliniano “Sogni di Hollywood”
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