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PREMIO ALBERO DELLA FRATELLANZA 
A GIOVANNI BERIO "LIGUSTRO"

il 28 gennaio 2007. presso la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso a Imperia, al nostro cittadino è stato consegnato il premio in oggetto. Riporto la motivazione per la scelta del premiato.

 

"AI NOSTRI CONCITTADINI CHE HANNO SAPUTO LASCIARE TRACCIA IN ITALIA E NEL MONDO DEL LORO SAPERE, DEL LORO LAVORO, DEL LORO IMPEGNO CULTURALE, CIVILE, MORALE"

 

Dopo un'introduzione veramente sentita del Presidente Sig. Languasco, la parola è passata al Sig. Franco Carli che ha tenuto viva l'attenzione del numeroso pubblico tanta era la chiarezza, la proprietà di linguaggio, il tono pacato senza punte elevate usati per descrivere l'arte del nostro concittadino.

Eccovi alcuni stralci del suo discorso:

"Mi sono chiesto molte volte per quali ragioni mi sento così affascinato dai lavori di Ligustro. Ho cercato di darmi delle risposte Prima di tutto gioca a favore di questo fascino l'elemento così insolito, per noi quanto meno, che anima i suoi lavori.
Quello che più mi affascina di Ligustro è proprio l 'aspetto tecnico non tanto le evocazioni che hanno a che fare col nostro immaginario. E' una tecnica così, per noi appunto, insolita e così poco frequentata da altri e ne fa un caso unico non soltanto un nostro concittadino, di cui possiamo essere fieri, ma anche un esponente a tutto campo di una attività figurativa che ha delle connotazioni particolarissime. Ora questa tecnica mi fa venire in mente una cosa, che più è forte l'impatto tecnico e più, molto spesso, è alto il valore delle cose fatte.
Altra cosa che mi affascina in Ligustro è la capacità di stare dentro la bottega dove si costruisce in virtù di tecnica un fatto d'arte. Aggiungerò ancora una breve cosa , che in questi casi la tecnica non è mai una cosa fuori di sé, asettica, s'imparenta inevitabilmente col proprio vissuto, diventa anche strumento per capire il mondo non soltanto per fare un certo oggetto. Se esaminiamo quali siano stati i grandi fatti d'arte della nostra storia, vedremo che tutti hanno alle spalle una grande e altissima bottega artigiana.
Ed è per questo che Ligustro non è soltanto il portatore di una tecnica più visibile di altre perché più insolita, ma è anche lui persona tutto questo."

Dopo altri interventi molto chiarificativi, la parola è passata alla Dott.ssa Donatella Failla del Museo Chiossone di Genova.
La Dottoressa era visibilmente commossa per il tributo di affetto che tutti i presenti dimostravano al premiato.
Riporto una piccola ma significativa parte del discorso:

"Le cose che ho ascoltato mi hanno trovato concorde. Tutti gli aspetti delle prolusioni che mi hanno preceduto hanno presentato degli stimoli interessantissimi. Il Dr. Carli ha dato una rappresentazione del lavoro dell'artista come la rappresentazione di un uomo che si trovi in un avamposto della civiltà, in una particolare solitudine e questo a volte è vero.
Naturalmente si parla di autenticità di ispirazione e penso che questa autenticità senz'altro riguardi molto il lavoro di Ligustro.
Ci sono altri aspetti che sono già stati sfiorati nella realtà circa le vie misteriose per le quali alcune tecniche artistiche che sono d'accordo sul fatto che una padronanza notevole del mezzo espressivo sia fondamentale naturalmente per rendere quella che è l'ispirazione e l'idea originaria dell'artista. Questa padronanza che il maestro Ligustro esprime nella sua arte, nel suo lavoro è veramente sorprendente."

Infine Ligustro, calmo, posato anche se in fondo ai suoi occhi luccicava la commozione, ci ha deliziato con una gustosa dissertazione.

Un grande applauso e un ottimo brindisi hanno chiuso gioiosamente un incontro di notevole importanza dove l'arte, ancora una volta, ha aperto le sue grandi ali ed è volata in cielo.

CELESTINA

Domenica, 28 gennaio 2007 ore 10,30

SURIMONO Eseguito da Ligustro per il ricevimento del premio (dell’albero della fratellanza)
Xilografia policroma a 10 colori, anno 2007
Tecniche impiegate in uso nel periodo EDO in Giappone:

Versi: Un uomo può perire nel nulla senza lasciare un nome distinto che si tramandi per sempre?

di “Yamanoue-No-Okura” il nobile principe che nel VII° secolo è la “Tanka che in punto di morte lasciò ai posteri”

 

NOTA: Questa stampa di tipo Surimono è stata eseguita per gli amici intimi. Nel Giappone del tardo periodo Edo, c’era l’uso di produrre uno speciale surimono per festeggiare particolari ricorrenze nell’attività di circoli culturali o eventi simili di livello. Questi oggetti, da qualcuno definiti kubarimono (stampe omaggio pregiate) erano xilografie a tiratura molto limitata, come i nostri esemplari numerati, eseguite su cara pregiata ed arricchite con le più preziose raffinatezze incisorie; fuori commercio, venivano distribuite a membri e sostenitori di circoli o a famigliari. Ligustro riprende con questa sua insuperabile abilità che gli è propria, la simpatica usanza giapponese.

(Estratto relazione Prof. Adriano Vantaggi, nato a Genova nel 1949 dove vive e lavora. Ha vissuto in Giappone dal 1973 al 1975 con borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione. Si è laureato in lingue e civiltà orientali presso l’Istituto Orientale di Napoli e tra i migliori allievi del Prof. Adolfo Tamburello. E’ un “Yamatologo” molto quotato. Già consulente del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, autore di numerose pubblicazioni e traduzioni dal giapponese. Accanto ad altri studi, si dedica da anni allo studio della storia dell’antica xilografia giapponese. Collabora inoltre con associazioni culturali dedite all’insegnamento delle arti, della storia e della letteratura orientali)

 

Da alcuni anni la SOMS (Società Operaia di Mutuo Soccorso) ha istituito un premio biennale che conferisce ai concittadini che hanno saputo lasciare traccia in Italia e nel mondo del loro sapere, del loro lavoro, del loro impegno culturale, civile, morale, nonché di aver operato per l'affermarsi di quei valori quali la fratellanza e la solidarietà che sono propri delle Società di Mutuo Soccorso.

Soci onorari ai quali è stato assegnato l'Albero della Fratellanza sono ad esempio Mons. Ismaele Castellano, il maestro Luciano Berio ed il premio Nobel Renato Dulbecco. Ognuno di loro, pur nella diversità del loro impegno e delle loro attività, ha manifestamente dimostrato la validità degli ideali della solidarietà, del mutuo soccorso, della fratellanza, ma soprattutto li ha messi in pratica. Mons. Ismaele Castellano, Vescovo di Siena, indubbiamente sostenuto e ispirato dalla sua vocazione di fede e di servizio, si è costantemente prodigato nell'opera di soccorso verso le genti del Terzo Mondo.

Il Maestro Luciano Berio, percorrendo la via dell'arte ha concorso alla diffusione di quei valori culturali che sono essenziali alla crescita ed all'affermazione della solidarietà del vivere civile; non pago di ciò egli ha altresì donato la propria casa alla SOMS, affinché venisse destinata a fini culturali e didattici.

Ultimo tra essi, ma solo in ordine di tempo il premio Nobel Renato Dulbecco ha portato avanti con impegno di uomo e di scienziato la silente ma dura battaglia per sconfiggere il male del secolo, e quindi far dono all'intero genere umano di conquiste utili a migliorare la qualità della vita.

Con l'Albero della Fratellanza non si è certo pensato di istituire un premio di fama altisonante: semplicemente si è voluto dare consistenza ad un gesto, ad un momento di incontro attraverso il quale esprimere consenso, solidarietà, amicizia ed ammirazione a delle persone che per la SOMS, ma non solo per essa, sono l'espressione più alta dell'impegno civile, morale e culturale che appunto ha le sue radici e la sua linfa vitale nei principi della solidarietà e della fratellanza.